Emirati Arabi, reattore nucleare per usi civili entro il 2018

   

Energia: Emirati, primo reattore nucleare operativo nel 2018

Il primo reattore della centrale nucleare civile “Barakah” negli Emirati Arabi Uniti, destinato alla produzione di energia elettrica, sarà operativo nel 2018. Lo ha confermato il ministro dell’Energia emiratino Souhail al Mazroui, aggiungendo che “si tratta del primo dei quattro reattori, e sarà definitivamente messo in servizio l’anno prossimo”. “Il primo reattore è completo al 96 per cento”, ha riferito il ministro. Gli Emirati Arabi Uniti sono stati costretti a rimandare l’avvio del reattore, previsto inizialmente entro il 2017, a causa di una serie di ritardi nel rilascio delle licenze alla società incaricata di gestire l’impianto in base agli standard di sicurezza internazionali, la Nawah, una joint-venture tra la Emirates Nuclear Energy Company (Enec) e la coreana Kepco. Secondo quanto dichiarato ai giornalisti dal ministro dell’Energia emiratino, la Nawah otterrà la licenza nel 2018 anno in cui dovrebbe avvenire l’entrata in servizio del reattore. Il ministro emiratino ha precisato che il secondo e il terzo reattore hanno un grado di completamento rispettivamente dell’86 e del 76 per cento.

Mentre il quarto reattore ha un grado di completamento del 54 per cento. Le autorità emiratine hanno avviato un ambizioso programma nucleare che prevede la costruzione di quattro centrali nucleari e investimenti stimati di 20 miliardi di dollari. La struttura di Barakah è un impianto a fissione che utilizza il sistema di acqua pressurizzata. La produzione di energia avviene attraverso un circuito separato o duale, dove il fluido che va in turbina non transita per il nocciolo del reattore. In base alle stime la potenza nucleare contribuirà per il 25 per cento al mix energetico non derivante da idrocarburi entro il 2021. Secondo quanto dichiarato ai media emiratini da Hamad al Kaabi, rappresentante permanente degli Emirati Arabi Uniti presso l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il combustibile nucleare che alimenterà i reattori sarà acquistato da Corea del Sud, Russia, Francia e Stati Uniti. Al Kaabi ha riferito che gli Emirati stanno esaminando varie possibilità per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti dai reattori. Una delle ipotesi è la creazione di siti di stoccaggio direttamente nel paese, mentre un’altra possibilità è inviare all’estero i rifiuti per il processo di trattamento e reimportare poi nel paese piccoli volumi da immettere nuovamente nel sistema. “Tutti questi scenari sono attualmente in discussione”, ha detto Kaabi. In base al nuovo programma energetico per il 2050 il governo emiratino ha previsto un mix energetico che prevede il 44 per cento energia pulita, 38 per cento gas, 12 per cento carbone pulito e 6 per cento nucleare. La strategia mira anche a ridurre il consumo di energia per singolo abitante e azienda del 40 per cento e verrà attuata in tre fasi: la prima mira ad accelerare il consumo efficace dell’energia e a diversificare le risorse; la seconda prevede invece la ricerca di nuove soluzioni che possano integrarsi con le necessità di sviluppo e di trasporto; la terza fase si concentrerà sulla ricerca e lo sviluppo di fonti energetiche che possano consentire uno sviluppo sostenibile.

Fonte Agenzia Nova