Figaro: L’Egitto aveva avvisato Israele dell’imminente attacco

Secondo una fonte del giornale francese Figaro, i servizi segreti egiziani avrebbero avvertito più volte i loro colleghi israeliani che Hamas stava preparando qualcosa di molto importante. Purtroppo gli 007 di Tel Aviv hanno sottovalutato l’importante informazione, secono un ex 007 francese che conosce a fondo i servizi egiziani. Fonti vicino all’ufficio del Primo Ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, hanno invece negato l’esistenza di tale avvertimento e hanno detto che tale notizia può solo danneggiare il governo in un momento così delicato alle prese con un’emergenza drammatica.

L’ ex funzionario dell’intelligence francese che conosce bene il Medioriente sostiene che i servizi egiziani sono molto attivi a Gaza con propri agenti sul campo perchè direttamente interessati alla stabilità dell’area. Oggi i timori egiziani sono accentuati perchè temono che la spinta militare israeliana da nord a sud porti gli abitanti di Gaza a cercare rifugio presso la loro Nazione. L’Egitto per ora ha chiuso i varchi cercando di mediare per aprirne solo uno come corridoio umanitario.

L’Egitto, che ha amministrato la Striscia di Gaza dal 1948 fino alla sua occupazione da parte di Israele nel 1967, ha avuto ottimi rapporti con l’Autorità Palestinese quando quest’ultima controllava Gaza dal 1994 fino a quando Hamas l’ha spodestata con la forza nel 2007. Egitto, Autorità Palestinese e Israele condividono lo stesso timore nei confronti dei Fratelli Musulmani, il cui ramo palestinese è Hamas e la cui matrice egiziana ha guidato il Paese dal 2012 al 2013, dopo aver vinto le elezioni in seguito al rovesciamento di Hosni Mubarak.

Da quando Hamas ha preso il potere a Gaza nel 2007, le relazioni tra l’intelligence egiziana e gli islamisti palestinesi non si sono disintegrate“, ha affermato la fonte francese a Figaro.

Hamas ha un ufficio di collegamento nella capitale egiziana. Questi legami hanno permesso al Cairo di agire come mediatore in precedenti episodi di guerra tra Israele e Hamas. Gli egiziani sono dei facilitatori, spiega l’ex agente francese, l’unico punto di respiro per i palestinesi di Gaza verso il mondo arabo è il valico di Rafah con l’Egitto. I loro servizi possono quindi reclutare quasi tutte le fonti che vogliono ed estorcere accordi tra israeliani e palestinesi.

Ci sono pochi dubbi sul fatto che, una volta deposte le armi, i negoziati tra Israele e Islam passeranno attraverso il Cairo per gli aspetti di sicurezza e il Qatar per le questioni politiche e finanziarie. Lunedì il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha intensificato i contatti con altri leader arabi per fermare l’escalation. Mentre la pace israelo-egiziana è ferma dal 1979, la cooperazione in materia di sicurezza tra il Mossad e l’intelligence del Cairo è buona anche perchè l’Egitto ha bisogno di Israele nella lotta contro le cellule jihadiste del Daesh, stanziali nel deserto del Sinai.

Tuttavia, questa cooperazione è tenuta sottotraccia per non offendere il persistente sentimento anti-israeliano tra gli egiziani, come dimostra l’omicidio di domenica di due turisti israeliani ad Alessandria da parte di un poliziotto. Mentre le relazioni tra Egitto e Hamas si sono gravemente deteriorate dopo il rovesciamento del presidente Mohammed Morsi, leader dei Fratelli Musulmani, nel 2013, sono migliorate poi migliorate a partire dal 2017. Ponendo i propri interessi nazionali al di sopra delle considerazioni ideologiche, il Cairo ha accolto per la prima volta in quell’anno Ismael Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas, con sede in Qatar. Tuttavia, i servizi egiziani rimangono molto vigili nei confronti del movimento islamista palestinese su una serie di altre questioni.

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