Figuraccia Milan. Montella a rischio esonero

Subbuglio in casa Milan. All’indomani della penosa prova offerta dai rossoneri sul campo della Sampdoria, terminata con un pesante 2-0 che non ammette repliche, in casa Milan si parla già di un possibile esonero del suo allenatore Montella, ritenuto il colpevole principale dell’atteggiamento dimesso mostrato anche ieri dai suoi uomini. Corre voce che all’interno della società rossonera più di qualcuno che conta, abbia perso la pazienza e stia valutando proprio in queste ore se sollevare dall’incarico l’allenatore napoletano, ritenuto non solo dai tifosi ma anche da diversi addetti ai lavori come inadeguato a guidare un “top team” come quello creato in estate e messo a disposizione di Montella, al termine di una sessione di calciomercato definita a tutti i livelli, sontuosa. Un calciomercato come non se ne vedevano dai tempi d’oro di Berlusconi, ma che a suo tempo permise ai rossoneri di dominare per alcuni anni la scena calcistica mondiale, facendo del Milan un top club ammirato in tutto il globo. Praticamente ciò che stanno facendo da qualche anno a questa parte Real Madrid e Barcellona.
Eppure neanche un mese fa, si era chiuso un calciomercato che definire importante sarebbe poco, per i rossoneri che avevano investito una cifra da capogiro, molto vicina a 195 milioni di euro, incoronando il Milan come regina indiscussa del mercato.
Era arrivata gente del calibro di Musacchio (d, Villarreal), Rodriguez (d, Wolfsburg), Kessié (c, Atalanta), André Silva (a, Porto), Borini (a, Sunderland), Calhanoglu (c, Bayer Leverkusen), Conti (d, Atalanta), Bonucci (d, Juventus), Biglia (c, Lazio), Kalinic (a, Fiorentina).
Nessuno in Italia si era avvicinato ad un investimento del genere ed anche in campo europeo soltanto gli “sceicchi” di Manchester City e Paris Saint Germain oltre al solito magnate russo Abramovic con il suo Chelsea, erano riusciti nell’impresa di spendere di più. Ma torniamo sulla terra, perché il Milan creato per essere un bel cigno, ad oggi è ancora un brutto anatroccolo e ieri al Ferraris di Genova, al cospetto di una Sampdoria, sicuramente meno attrezzata ma con voglia ed organizzazione da vendere, subisce la seconda sconfitta in quattro giornate, dopo la figuraccia rimediata qualche giorno prima all’Olimpico contro la Lazio.
Molto contrariato l’ad rossonero Fassone. “È mancata l’autostima. È una cosa che si costruisce col tempo, purtroppo non è una cosa che arriva da un giorno all’altro, arriva con i risultati. Noi arrivavamo comunque da nove vittorie in dieci partite, quindi è chiaro che la confidenza ci sarebbe dovuta essere, quella confidenza che poi in realtà in campo non si è vista e che mi auguro arrivi quanto prima”. Ed aggiunge: “Non so se sia una questione di avversario di maggiore livello, credo che la Sampdoria non sia dello stesso livello del Milan, sono un uomo di numeri e quindi so che la Sampdoria ha un fatturato che è un terzo del nostro e stipendi che sono un terzo dei nostri, è diversa la Sampdoria dalla Lazio. Giampaolo è stato bravissimo, ha impostato una partita in cui ci ha imbrigliato, impedendoci di giocare, non ci ha quasi fatto uscire dalla nostra metà campo per 60-70 minuti, quindi sicuramente a loro vanno fatti i complimenti”.
I complimenti fatti all’allenatore blucerchiato Gianpaolo, suonano come un avvertimento al “suo” tecnico Montella, chiamato ad un immediato riscatto nei prossimi due match che vedranno i rossoneri impegnati al Meazza di fronte a Roma e Inter. Fassone è molto chiaro sulla questione: “Mi aspetto che quelle partite siano certamente affrontate con un atteggiamento diverso da quello di oggi”.
Vincenzo Montella è avvisato, i suoi bonus se li è giocati troppo frettolosamente ed ora un ulteriore passo falso potrebbe essere l’ultimo per l’aeroplanino che non riesce più a volare.
GB
Foto: Corriere dello Sport

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