In guerra l’utilizzo del telefono cellulare ti può costare la vita

L’utilizzo di un telefonino cellullare ti può costare la vita. Non è un paradosso, ma quando si è in guerra inviare un solo messaggio con la rete dati può fornire al nemico la tua posizione esatta sul campo di battaglia rendendoti vulnerabile. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno assistito con una certa preoccupazione a questo fenomeno. In Iraq e in Afghanistan, le posizioni delle truppe americane e dei loro alleati erano ampiamente note ai loro nemici, che, per fortuna non avevano le armi a lungo raggio. Nel 2018, i dati di un’app di fitness hanno rivelato le posizioni e le abitudini delle basi militari e del personale statunitense, comprese quelle delle forze americane in Iraq e Siria.

All’inizio della loro invasione dell’Ucraina, alcuni militari russi che si avvicinavano alla capitale, Kiev, hanno effettuato chiamate con i cellulari e caricato video su TikTok, rivelando la loro posizione. Gli ucraini hanno utilizzato tali segnali dei cellulari per lanciare missili nella loro posizione, con effetti devastanti. L’evento è preso come “lesson learned” nei briefing che ogni giorno i capi militari fanno al fronte alle proprie truppe.

Ora, quasi un anno dopo e nonostante il divieto dei cellulari personali, i soldati russi nella zona di guerra li usano ancora per chiamare mogli, fidanzate, genitori, esponendosi così agli attacchi ucraini. Dopo un attacco che ha ucciso dozzine – forse centinaia – di soldati russi questa settimana, uno dei più letali dall’inizio dell’invasione, l’esercito russo stesso ha riconosciuto il problema,un modo elegante per giustificare le pesanti perdite subite.

E’ chiaro che il motivo principale di quanto accaduto è stato l’uso massiccio di telefoni cellulari personali nel raggio delle armi del nemico“, ha affermato, in un comunicato, il ministero della Difesa russo. I dati dei cellulari, precisa la DIfesa, hanno permesso all’Ucraina di determinare le coordinate della posizione dei militari russi per infliggere un pesante attacco missilistico”.

Un funzionario ucraino e un gruppo di blogger russi affermano che la Difesa russa starebbe scaricando le proprie colpe sui propri soldati. I comandanti russi, secondo i blogger, hanno invece ammassato un gran numero di truppe vicino ai magazzini delle munizioni che sono esplose durante l’attacco missilistico causando così la strage. Non sarebbe stata solo colpa dell’utilizzo dei cellulari personali.

Mentre alcune unità russe e ucraine seguono regole rigide e assicurano che i cellulari non siano vicini alle posizioni di prima linea, i post sui social media dal campo di battaglia mostrano che l’uso dei cellulari tra i soldati di entrambe le parti è comunque praticato disattendendo gli ordini dei loro comandanti.

Le interviste del New York Times ai soldati russi e le telefonate registrate intercettate dalle forze dell’ordine ucraine durante la guerra e ottenute dal Times mostrano che i comandanti russi hanno ripetutamente tentato di tenere i telefoni lontani dal campo di battaglia. Poco prima dell’invasione, ai soldati russi di stanza in Bielorussia è stato detto di rinunciare ai loro telefoni. Nelle chiamate intercettate, i soldati russi dicono che i comandanti hanno confiscato i loro telefonini a febbraio. I soldati, tuttavia, hanno trovato il modo di aggirare le regole. Hanno rubato i telefoni agli ucraini, compresi quelli che avevano ucciso, e hanno chiamato in Russia a casa (lo dimostrano i tabulati telefonici in possesso del Times).

Alcuni soldati russi, durante le loro conversazioni telefoniche, hanno dimostrato di essere consapevoli che l’intelligence ucraina avrebbe potuto ascoltarli e per questo motivo hanno pesato l’utilizzo delle parole. I soldati non sanno però che i soli dati del cellulare “acceso” possono potenzialmente tradirli, perchè riescono a far individuare la posizione fino all’interno di un’abitazione.

Secondo alcuni funzionari d’intelligence americana alcuni generali russi hanno parlato su telefoni e radio non sicuri all’inizio della guerra consentendo agli ucraini di localizzare e uccidere almeno un generale e il suo staff, grazie ad una chiamata intercettata. In seguito i generali hanno cambiato metodo usando comunicazioni criptate. I numeri di telefono dei comandanti e quelli dei loro familiari, ad esempio, sono assenti dai tabulati telefonici che il Times ha ottenuto dalla regione di Kyiv.

I russi ora stanno prendendo di mira le torri per reti cellulari ucraine. Ad aprile nel villaggio orientale di Husarivka, a sole tre miglia dal fronte, un gruppo di civili ha trovato un posto nella loro minuscola enclave dove poter usufruire del servizio di telefonia mobile. Ma non molto tempo dopo che una dozzina di residenti si erano riuniti lì per fare telefonate, iniziarono a piovere proiettili di artiglieria.

Gli ucraini al fronte hanno, però, accesso a Internet via satellite Starlink, il che significa che le chiamate non utilizzano torri cellulari e sono generalmente sicure. Ma anche senza Starlink, l’attrazione per essere collegati a casa e alla famiglia – specialmente in una guerra così brutale, dove anche il fronte interno è preso di mira dai missili russi – a volte è troppo forte perché le truppe ucraine possano resistere.

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