Attacco iraniano a Israele, circa 300 tra droni e missili intercettati e distrutti. Oggi G7 e Consiglio di Sicurezza straordinari

di Redazione

Dopo gli annunci dei giorni scorsi l’Iran è passata ai fatti. Circa 300 tra missili e droni sono stati lanciati verso Israele dal territorio degli ayatollah, dallo Yemen e dal Libano. Così i Pasdaran sui media: <<l’Iran ha risposto alle molteplici aggressioni del regime sionista, tra cui l’attacco al consolato e l’uccisione di forze militari iraniane, con un’azione mirata contro Israele nelle prime ore di domenica. Questa azione è parte della risposta iraniana al regime illegittimo e criminale, condotta nell’ambito dell’operazione ‘Vadeh Sadegh‘ (Vera Promessa)>>.

L’Iran ha poi fatto appello a Israele perché non reagisca al suo attacco diretto di droni e missili, definito giustificato e risposta obbligata al raid contro il consolato di Damasco. <<La questione può considerarsi chiusa così>>, ha detto la rappresentanza iraniana all’Onu. <<Ma se il regime israeliano commetterà un nuovo errore, la risposta sarà considerevolmente più dura>>, ha dichiarato l’ambasciatore Saed Iravani, che ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio di sicurezza Onu e al segretario generale Antonio Guterres affermando che l’attacco contro Israele rientra nell’esercizio del diritto di Teheran all’autodifesa. 

Una notte ad alta tensione

Israele ha iniziato a intercettare i droni iraniani in Siria e Giordania. Secondo Canale 12 la capacità di difesa dello spazio aereo è stata resa possibile grazie all’ombrello aereo fornito dagli Stati Uniti e dai loro alleati nella regione e dal sistema di difesa missilistico israeliano Iron Dome. Un sistema di difesa integrato che ha consentito di intercettare il 99% dei circa 300 proiettili lanciati dall’Iran e dai sui proxy. Il portavoce militare dell’IDF Daniel Hagari ha definito l’attacco diretto dell’Iran dal suo territorio verso lo Stato di Israele come una grave e pericolosa escalation.

Hagari ha precisato, nelle prime ore di oggi, che l’Iran ha lanciato 170 droni contro Israele, e nessuno è entrato nello spazio aereo israeliano. Sono stati tutti abbattuti fuori dai confini del Paese da Israele e dai suoi alleati.
Dei 30 missili da crociera lanciati – ha proseguito – nessuno è entrato nello spazio aereo israeliano e 25 sono stati abbattuti.
Secondo Hagari, sarebbero stati lanciati 120 missili balistici contro Israele. Alcuni missili sono riusciti ad aggirare le difese israeliane, colpendo la base aerea di Nevatim nel sud di Israele.
Poi ha aggiunto che una manciata di droni e missili sono stati lanciati dall’Iraq e dallo Yemen durante l’attacco, sebbene nessuno sia entrato nello spazio aereo israeliano. 

Sarebbero 31 le persone rimaste ferite. A riferirlo Nbc News, la quale precisa che le persone colpite si stavano dirigendo verso i rifugi in seguito al suono delle sirene. Nella notte, i media israeliani hanno riferito che un bambino di 10 e una bambina di 7 sono rimasti feriti gravemente dalle schegge in seguito all’intercettazione di droni iraniani, entrambi nel sud di Israele.

Ritornando alle fasi più concitate della notte. Il ministro della Difesa dell’Iran aveva avvertito ogni Paese della regione di chiudere il proprio spazio aereo, mentre il presidente Usa Biden ha interrotto il suo week-end di riposo nel Delaware ed è volato a Whashington per partecipare al cabinetto di guerra con il suo ristretto staff nella situation room.

Il ministro della Difesa italiano Crosetto, intervenuto su Rai uno (TG1) nel corso di una edizione straordinaria ha detto che l’attacco non è una sorpresa: <<Le modalità con cui questo attacco è stato posto con lanci sia dallo Yemen che dal Libano e dall’Iran non hanno destato stupore>>. <<Eravamo tutti pronti – aggiunge –, le modalità con l’utilizzo di droni che posso essere intercettati non solo dalle difese israeliane ma anche da un supporto americano e anche giordano ci danno la speranza che non si possa arrivare a colpire obiettivi che possano determinare una reazione molto forte. Il nostro personale che opera in area è preparato ed è stato avvisato per tempo per adottare tutte le misure di sicurezza necessarie>>.

Gli Stati Uniti non sosteranno un eventuale contrattacco di Israele contro l’Iran. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden al premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo quanto riportato da Axios.
Biden ha spiegato a Netanyahu che gli Usa non parteciperanno a nessuna operazione offensiva contro Teheran e non sosterranno una tale operazione. Il premier israeliano, mette in evidenza Axios, avrebbe capito la posizione del presidente americano. Biden ha detto al premier israeliano Benjamin Netanyahu che dovrebbe considerare la nottata una “vittoria” visto che, dalle prime valutazioni, l’attacco dell’Iran contro lo Stato ebraico non ha avuto successo. Lo afferma un funzionario dell’amministrazione Usa, citato dai media americani. 

 “Non cerchiamo un conflitto con l’Iran ma non esiteremo ad agire per proteggere le nostre forze e sostenere la difesa di Israele“. Lo ha affermato il ministro della Difesa americano Lloyd Austin. 

Nel frattempo la Presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio di oggi una videoconferenza a livello leader, per discutere dell’attacco iraniano contro Israele. Sempre oggi si riunisce in un vertice “straordinario” il Conisglio di Sicurezza dell’Onu.

L’arsenale iraniano

Missili Fateh 110 e Zulfaghar sono in dotazione alle milizie sciite – 700 chilometri di gittata – poi i vettori per azioni in profondità, dall’Haji Qasem dedicato al generale Soleimani (1400 km) allo Sejir (2500), quindi i cruise. Sarebbe operativo anche un missile balistico (ipersonico) che se sparato dal territorio iraniano avrebbe bisogno di soli 12 minuti per raggiungere lo Stato ebraico. I Pasdaran sostengono di averne sparato almeno uno durante la scorsa notte. Per quanto riguarda i droni ne esistono di diverse dimensioni e gittata, i più famosi sono quelli della classe Shahed, ampiamente utilizzati con successo dai russi in Ucraina.

Paesi a confronto

L’Iran ha una popolazione di 87 milioni di abitanti e un Pil di 469 miliardi di dollari, spende il 2,5 % del Pil nella Difesa. Lo Stato ebraico ha invece 10 milioni di abitanti e un Pil di 525 miliardi di dollari e spende nella Difesa il 4,5 % del suo Pil.

ISRAELE

  • Esercito: 130mila soldati + 400 mila riservisti;
  • Marina: 10 mila;
  • Aeronautica: 33 mila + 55 mila riservisti.

IRAN

  • Esercito: 400 mila + 350 mila riservisti;
  • Marina: 18 mila;
  • Aeronautica: 40 mila;
  • Corpo dei Gardiani della Rivoluzione: 230 mila;
  • Basij Paramilitary Forces: 90 mila.

HEZBOLLAH

Circa 30 mila paramilitari con 150 mila missili di vario tipo (medio e lungo raggio), carri armati e armamenti vari.

LIBANO

La sua popolazione ammonta a circa 5 milioni di abitanti con un Pil di 70 miliardi di dollari spende nella difesa circa il 4% del suo Pil. La Difesa può contare su 75000 militari (72000 Esercito – 1500 Marina e 1500 Aeronautica). I gruppi terroristici attivi. Abdallah Azzam Brigades; al-Aqsa Martyrs Brigade; Asbat al-Ansar; HAMAS; Hizballah; Islamic Revolutionary Guard Corps/Qods Force; Islamic State of Iraq and ash-Sham (ISIS); al-Nusrah Front (Hay’at Tahrir al-Sham); Palestine Liberation Front; Popular Front for the Liberation of Palestine (PFLP); PFLP-General Comman.

fonte CIA FACT BOOK

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