Italia pronta per distribuire il vaccino con la sua task force costituita solo il 4 novembre?

Autorizziamo un contratto per un massimo di 300 milioni di dosi del vaccino sviluppato dalla società tedesca Biontec Pfizer”, ha detto ieri la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, aggiungendo,Il nostro piano è quello di distribuirlo rapidamente, ovunque in Europa”.

(di Francesco Matera) All’Italia verranno destinati poco più di di 27,2 milioni di dosi del vaccino tedesco-americano consentendo a circa 14 milioni di italiani (per ogni persona occorrono 2 dosi) di essere vaccinati per primi.

Il costo per ogni dose è di circa 20 dollari. In prima battuta, quindi, dovrebbero  essere vaccinati i cittadini più esposti al virus, anziani, immunodepressi e personale sanitario.  Un incremento delle dosi (altre 100 milioni) è previsto a livello Ue secondo richieste specifiche dei singoli paesi.

In Germania e Inghilterra i piani per lo stoccaggio e la distribuzione sono già pronti, in Italia, il paese che vive sempre in perenne emergenza, apposita task force è stata costituita solo il 4 novembre scorso. Un lavoro quello della neonata task force che si preannuncia molto difficile considerando che, secondo le previsioni, il vaccino inizierà ad essere consegnato ai vari paesi comunitari già a partire dai primi mesi del 2021.

Il piano di distribuzione comunitario è vincolato alle decisioni dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, che è in attesa del dossier con i dati clinici sulla sicurezza  e sull’efficacia del vaccino. Un passaggio che prevede almeno un mese di tempo prima di poter dare la luce verde all’acquisto delle dosi e alla successiva distribuzione ai paesi Ue.

Pfizer-Biontec hanno annunciato che i dati scientifici saranno disponibili a fine novembre. Se la tempistica verrà rispettata è molto probabile che davvero agli inizi del 2021 potrà essere attuato il piano di distribuzione nazionale. La conferma direttamente da  Franco Locatelli, membro del Cts: “Le prime dosi del vaccino le vedremo a metà gennaio”

Il nuovo contratto che sarà firmato da Bruxelles segue quelli già siglati con AstraZeneca, Sanofi-Gsk e johnson & Johnson e altri tre potrebbero seguire nelle prossime settimane con con Moderna, Curevac e Msd.  Sembra quasi di assistere ad un’equa distribuzione di compensi, tutte le aziende riceveranno gli ordini. La domanda sorge spontanea, ma quale sarà il migliore vaccino? Il tempo darà la risposta secondo gli effetti sulla popolazione. Nel frattempo tutti gli addetti ai lavori saranno lautamente ricompensati.

Tra le sfide che dovranno essere affrontate quella di garantire al vaccino targato Pfizer-Biontec lo stoccaggio ad almeno  -73 gradi. Al riguardo è allo studio la richiesta di far intervenire la Difesa italiana per poter garantire velocità di trasporto e stoccaggio delle 27 milioni di dosi in arrivo, probabilmente, già a gennaio 2021. (potrebbero essere utilizzati container frigorifero,  come quelli utilizzati nei vari teatri operativi sparsi in mezzo mondo).

Grazie al fatto che il vaccino può essere mantenuto a -20 gradi per almeno 10 giorni si valuterà, quindi, anche una distribuzione rapida ai centri vaccinali regionali. Saranno pronti questi ultimi con celle frigorifero idonee?

Allo studio, anche  luoghi dove fare vaccinazioni di massa per non congestionare le strutture sanitarie territoriali già di per sé indietro nella cura e prevenzione  di  altre patologie.

Italia pronta per distribuire il vaccino con la sua task force costituita solo il 4 novembre?

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