Kenya, accuse su manipolazioni del voto

Il candidato dell’opposizione in Kenya, Raila Odinga, contesta i risultati delle elezioni presidenziali di  ieri che danno il presidente uscente Uhuru Kenyatta in vantaggio con il 54,5%. Secondo Odinga, accreditato al 44,6%, i risultati sono stati falsati da un attacco informatico contro il sistema della commissione elettorale, riferisce la Bbc. Al momento i dati, relativi al 91% dei voti scrutinati, sono stati diffusi soltanto su base informatica, senza i documenti cartacei di supporto. Odinga sostiene che gli hacker si siano introdotti nel sistema informatico dell’Independent Electoral and Boundaries Commission (IEBC) usando l’identità di Chris Msando, il manager del sistema assassinato il mese scorso. L’Iebc non ha risposto alle accuse di Odinga, ma ha esortato la popolazione ad aspettare con calma i risultati definitivi. Se i dati diffusi finora fossero confermati, Kenyatta otterrebbe un secondo mandato senza bisogno di andare al ballottaggio. Molti temono in Kenya che le tensioni sul voto possano portare a nuove violenze, come accadde dopo le contestate elezioni del 2007, quando 1100 persone rimasero uccise e altre 600000 fuggirono dalle loro case. Odinga, 72 anni, ha già perso tre elezioni presidenziali compresa quella del 2013 contro Kenyatta. La storica rivalità politica fra i
due candidati, ripropone quella fra i loro padri. Jomo Kenyatta fu il
primo presidente del Kenya indipendente e Jaramogi Oginga Odinga il
primo vice presidente.

Foto l’Indro

Kenya, accuse su manipolazioni del voto

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