Libia: no agli italiani, non proprio tutti sono d’accordo alla spedizione navale italiana 

Continua l’ostilità del Vice Presidente libico Al Mejbari, sulla spedizione italiana in Libia. Accusa Sarraj di aver richiesto e firmato un aiuto non condiviso con gli altri e quindi, da ritenersi nullo a tutti gli effetti. Insomma continua l’altalenante politica di Serraj, che sebbene riconosciuto dalla Nazioni Unite e quindi da tutta la comunità internazionale, non è amatissimo dalle altre compagini presenti in Libia, a quanto pare molto influenti sul territorio. In Libia chi comanda è il territorio, sono le tribù e i capi tribù e soprattutto il Generale Haftar.

Insomma, tornando ai fatti, il vice presidente del Consiglio presidenziale libico, Fathi Al-Mejbari, ha dato un ultimatum di 72 ore al premier Fayez al-Sarraj perche’ convochi una riunione del consiglio dei ministri del governo di intesa per discutere dell’accordo siglato con l’Italia sulla missione navale italiana. Secondo il sito Al-Wasat, il vicepresidente – che si era già espresso nei giorni scorsi contro la missione navale italiana – ha assicurato: “non intendiamo essere testimoni passivi nella storia del governo di intesa nazionale”. Per Al-Mejbari, tutte le decisioni del governo devono essere prese all’unanimità, pertanto “tutte le decisioni unilaterali prese da al-Sarraj sono da considerarsi illegali”. Al-Mejbari, che e’ uno dei quattro vicepresidenti del consiglio presidenziale libico, lancia quindi un appello a tutti i funzionari a non rispettare queste decisioni e si interroga sulla maniera in cui la Libia – “nelle circostanze attuali del paese” – finanziera’ la missione navale italiana.

Libia: no agli italiani, non proprio tutti sono d’accordo alla spedizione navale italiana 

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