La Gran Bretagna cambia le leggi sul controspionaggio dopo le interferenze russe

Alti funzionari del Regno Unito hanno dichiarato che il Paese cercherà di “modernizzare” le leggi sul controspionaggio, dopo che un  rapporto parlamentare ha criticato il governo per non essere riuscito a fermare  le operazioni di spionaggio russo.

All’inizio di questa settimana è stato pubblicato un rapporto da parte del Comitato di intelligence e sicurezza del Parlamento britannico. Il rapporto si concentra sulla Russia e spiega  che le agenzie di intelligence britanniche sono state  incapaci a contrastare  le operazioni psicologiche da parte delle agenzie  russe che spesso  hanno cercato di  influenzare la politica britannica interna ed estera. Leggi il rapporto completo cliccando su LINK.

Mercoledì scorso il Ministro per la Sicurezza, James Brokenshire, ha respinto le conclusioni del rapporto dove  una serie di amministrazioni conservatrici britanniche sostengono che è stato fatto tutto per evitare di indagare sulle attività di spionaggio della Russia. Brokenshire ha affermato che le attività del Cremlino sono rimaste una delle “principali priorità di sicurezza nazionale” della Gran Bretagna. Durante lo stesso incontro, il Primo Ministro britannico Boris Johnson ha dichiarato ai membri del parlamento che “nessun paese del mondo occidentale è più vigile nel contrastare la Russia” del Regno Unito.

Alcuni funzionari governativi hanno affermato che il governo ha ora in programma di attuare un nuovo progetto di legge sullo spionaggio, che è attualmente in fase di elaborazione e che dovrebbe fornire alle autorità più poteri per combattere lo spionaggio straniero. Inoltre, Whitehall sta valutando l’opportunità di avviare una revisione su larga scala della Legge sugli agenti segreti e di riformularla in modo da includere una clausola di registrazione degli agenti stranieri. La clausola proposta assomiglierebbe al Foreign Agent Registration Act negli Stati Uniti, che richiede a coloro che lavorano o fanno pressioni per conto di un governo straniero, tranne i diplomatici accreditati, di registrarsi presso le autorità.

Ciò consentirebbe alle autorità britanniche di arrestare, espellere o imprigionare coloro che sono stati trovati a lavorare per conto di potenze straniere, anche se non vengono mai sorpresi a commettere spionaggio o trasmettere informazioni classificate a un’entità straniera.

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