L’Iran a tutto campo contro l’asse del male: varata una nuova nave da guerra con 100 lanciamissili

Raisi dopo gli attentati nella città di Kerman ha tuonato contro Israele e Stati Uniti per “aver creato il Califfato”, promettendo che l’operazione “Diluvio di Al Aqsa” porterà necessariamente alla distruzione dello stato sionista. L’Iran, pertanto, implementa le sue azioni militari sia in mare che via terra, tramite le milizie a lei affiliate sparse in tutto il Medio Oriente.

di Andrea Pinto

Ieri, durante una cerimonia nella città portuale di Bandar Abbas, nel sud dell’Iran, il comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, Hossein Salami, ha lanciato un monito chiaro e lapidario ai nemici dentro e fuori il Paese: “Stiamo affrontando una battaglia a tutto campo contro il nemico, lo raggiungeremo ovunque“. Salami non ha menzionato esplicitamente nazioni o nomi di governanti stranieri, ma il “nemico” in questo caso sembra riferirsi alla coalizione di 22 nazioni guidata dagli Stati Uniti, impegnata a proteggere il traffico commerciale nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi, tramite l’operazione Prosperity Guardian.

L’Italia ha inviato nella zona del Mar Rosso una sua fregata della Marina militare, la Virginio Fasan che opererà, scrive la Difesa, rispondendo ad una precisa richiesta di tutela degli interessi nazionali, pervenuta dagli armatori italiani nell’ambito di un’operazione già esistente e autorizzata dal Parlamento e non dell’operazione Prosperity Guardian.​​

Ritornando al generale Salami, sempre ieri ha così avvertito il nemico: “Dobbiamo difendere i nostri interessi nazionali ovunque si estendano (anche nel Mar Rosso ndr). Durante la cerimonia, la Marina delle Guardie Rivoluzionarie ha presentato la nuova nave da guerra “Abu Mahdi” equipaggiata con 100 lanciamissili. La nave, il cui nome è un omaggio a Abu Mahdi Al-Muhandis morto assieme al generale Qassem Soleimani, è il risultato di 15 mesi di lavoro congiunto di tre aziende di Stato. Gli specialisti iraniani del settore sono pronti a realizzare altre tre imbarcazioni con le stesse caratteristiche, in meno di un anno.

La nave “Abu Mahdi” è parte di una strategia più ampia di Teheran, che mira a diventare una potenza navale competitiva a livello mondiale. Dotata di 100 lanciamissili, la nave ha un’autonomia di 14 giorni e può navigare entro un raggio di 2000 miglia nautiche. Con quattro sistemi di propulsione di produzione domestica, può affrontare forza sei e svolgere missioni complete anche con mare forza cinque grazie al design del suo scafo. La nave presenta caratteristiche simili alla Shahid Soleimani, commissionata nel 2022, ma è significativamente più grande rispetto ai piccoli mezzi d’attacco iraniani.

Questo sviluppo è una dimostrazione di come Teheran stia rivedendo la sua politica di deterrenza, puntando a diventare una potenza navale di rilievo. La presentazione della nave “Abu Mahdi” si inserisce in questo contesto, rappresentando un passo significativo verso la realizzazione di questo obiettivo strategico.

In riferimento all’attentato nella città di Kerman nel giorno del quarto anniversario della morte del generale Soleimani, l’intelligence iraniana ha annunciato l’altro ieri l’arresto di 12 presunti terroristi in sei province. Le prime indiscrezioni rivelano che uno dei due attentatori suicidi era di nazionalità tagika mentre l’identità del secondo attentatore non è stata ancora determinata in modo definitivo. L’operazione, sottolinea l’intelligence iraniana, “continuerà sicuramente fino all’arresto dell’ultima persona che è stata coinvolta nel sostenere i criminali in qualsiasi modo e in qualsiasi misura”.

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