L’Ultimatum di Renzi

(di Francesco Matera) “Ciao“, cultura, infrastrutture, ambiente, opportunità, queste le 4 priorità individuate dal piano Renzi per spendere i 209 miliardi di fondi Ue destinati all’Italia. Un piano annunciato ieri in conferenza stampa al Senato, il “Ciao” renziano non è solo il frutto di un acronimo ben studiato ma è qualcosa di più, una specie si saluto al governo Conte 2. Se il premier non si avvicinerà alle richieste del leader di Italia Viva, appena dopo capodanno si aprirà ufficialmente la crisi di governo, in piena pandemia con un piano vaccinale che con il passare dei giorni dimostra tutta la sua carenza organizzativa. Per far vedere che si fa sul serio una delegazione di Italia viva presenterà al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri le proposte a cui dovranno essere date risposte nel giro di due settimane, in difetto Iv uscirà dal governo facendo dimettere i suoi due ministri.

Nella conferenza stampa Renzi non ha avuto mezzi termini e ha “bacchettato” anche il Movimento 5 Stelle, accusato di aver dettato l’impostazione del piano del governo su posizioni ideologiche come il giustizialismo e la bocciatura dell’Alta velocità.

A Gualtieri verranno quindi messi in discussione ben 61 punti del Pnrr sui quali Italia viva non è d’accordo: dalla pubblica amministrazione, alla giustizia, alla cybersecurity, ai pagamenti digitali, ai trasporti e così via.

Renzi poi è stato molto duro sul giudizio al piano di Conte bocciandone lo stile definendolo un “collage raffazzonato di proposte dei diversi ministeri e la mancanza di un’anima, di una visione”.

Renzi vorrebbe concentrarsi, invece, su cultura e turismo, enfatizzando l’utilizzo dei 37 miliardi di prestiti provenienti dal Mes. Come noto capitolo non gradito a quelli del M5S.

Renzi in conclusione ha detto: “Noi non abbiamo mai avuto tanti soldi da spendere. La cosa peggiore sarebbe spenderli male”.

Sulla delega dei servizi segreti Renzi ha posto un “aut aut”.

Con l’anno nuovo e prima del semestre bianco del Presidente Mattarella occorrerà porre rimedio a questi continui corti circuiti della maggioranza, il momento storico non consente di sbagliare i piani per la rinascita economica del nostro Paese.

L’Ultimatum di Renzi