Mattarella dà il via libera alla firma del MoU con la Cina. Salvini e Giorgetti non saranno presenti

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dà il via libera alla firma del memorandum of understanding (MoU) per la Nuova via della Seta, dopo un pranzo di lavoro al Quirinale. Seduti al tavolo il presidente del consiglio  Giuseppe Conte e i ministri Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Tria, Elisabetta Trenta e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.

Il premier Conte aveva già lanciato prima dell’incontro al Colle alcuni messaggi chiarificatori: ”Non c’è alcun rischio di colonizzazione e la tutela della sicurezza nazionale è un valore fondamentale che rafforzeremo, per noi collaborare con la Cina è una scelta squisitamente economico commerciale, perfettamente compatibile con la nostra collocazione nell’Alleanza atlantica e nel Sistema integrato europeo”.

Durante il pranzo è emerso con chiarezza che “il MoU è molto meno pregnante di documenti analoghi stipulati da altri Paesi europei con la Cina. Gli accordi che l’Italia sottoscriverà, conterranno regole di ingaggio molto più severe e stringenti rispetto a quelle indicate negli atti elaborati nei giorni scorsi dall’Unione europea”.

Il “warning” però è stato unanime sull’ingresso di Huawei e Zte nella rete ultraveloce 5G. Non sarà argomento del  memorandum: “Si guarda con attenzione alla posizione manifestata dagli Stati Uniti e in generale alle questioni legate alla sicurezza nazionale”.

Al riguardo gli Usa sono molto sensibili: “Tutti gli alleati, Italia inclusa, valutino rigorosamente i rischi di fornitori soggetti a governi stranieri, prima di prendere qualsiasi decisione su infrastrutture critiche come la rete 5G. I progetti che non rispettano gli standard di sicurezza sollevano preoccupazioni”.

L’Unione europea, invece, non è preoccupata sul 5G, ma sul memorandum: “Gli Stati membri non possono negoziare alcunché che sia in contrasto con il diritto comunitario. La politica commerciale è una competenza esclusiva dell’Unione, non c’è nulla che gli Stati possano prendere come impegno che possa limitare il nostro margine di manovra in questo campo”.

Passati quindi i timori di non urtare “troppo” la sensibilità dell’alleato storico Usa,  gli atlantisti convinti Salvini e Giorgetti, al termine del pranzo hanno, comunque fatto sapere che alla firma del memorandum con la Cina non saranno presenti.

 

Mattarella dà il via libera alla firma del MoU con la Cina. Salvini e Giorgetti non saranno presenti