Nel Def, riforma fiscale e assegno unico per i figli

La prossima settimana in Consiglio dei Ministri verrà presentata la Nota di aggiornamento al Def. Il Sole 24 Ore dà le prime indiscrezioni. 8 saranno i miliardi nel 2021 e 13 nel 2022 che si aggiungono alle spese obbligatorie a saldo invariato per le missioni internazionali, gli stipendi della Pubblica Amministrazione e le spese energetiche. La novità si concentra principalmente sulla riforma fiscale e l’assegno unico per i figli confermando il taglio del cuneo fiscale di 2-3 punti percentuali e il prolungamento degli ammortizzatori sociali per i settori più in crisi.  In tutto saranno 30 i miliardi per la prossima manovra finanziaria, almeno due punti percentuali di Pil.

Al momento si parla solo di idee di politica economica perchè al Consiglio dei Ministri tutto potrebbe essere rivisto al ribasso. In effetti le valutazioni del Mef sono state fatte sulle previsioni di aumento del nostro Pil e non sui fondi del Next Generation Plan europeo. Fondi di cui ad oggi ancora non si riesce a capire come e quando arriveranno, considerate le reticenze e i paletti messi da alcuni Paesi tipo Austria e Olanda. 

Per quanto riguarda la nuova politica fiscale si punterà a rivedere principalmente  le aliquote per  i redditi medi che corrispondono oggi  il 38% in tasse, si favorirà pertanto la progressività continua sul modello tedesco. 

Per l’avvio dell’assegno legato ai figli si analizzeranno gli attuali sussidi a macchia di leopardo  per procedere ad un riordino organico dell’erogazione.

La previdenza. Sotto la lente d’ingrandimento la partita sulla riforma per evitare il rischio-scalone a fine 2021 con la chiusura di Quota 100

La  ministra Nunzia Catalfo ha convinto il Mef ad inserire in legge di bilancio la proroga di un altro anno dell’Ape sociale, l’anticipo pensionistico con 63 anni di età e almeno 30  di contribuzione riservate a una serie di categorie in difficoltà, che ora dovrebbe essere esteso a disoccupati e lavoratori fragili. 

Sarà prolungata a tutto il 2021 Opzione donna, la possibilità già offerta alle lavoratrici di uscire anticipatamente con 59 anni e 35 di versamenti contributi in cambio del ricalcolo contributivo dell’assegno. 

Nel Def, riforma fiscale e assegno unico per i figli

| ECONOMIA, EVIDENZA 1 |