Per l’emergenza migranti entra in campo la Difesa

Occorre raddoppiare subito i centri di permanenza e rimpatrio dei migranti illegali -Cpr. Occorre creare nuove strutture per trattenere chi è in attesa di tornare al proprio Paese, perché non ha titoli per ottenere asilo in Italia o in Europa. Il sistema è già collaudato ed è quello delle tensostrutture allestite durante la recente pandemia.

Il presidente del Consiglio con il video dell’altro giorno ha voluto informare gli italiani che il governo non aspetterà gli interventi di Ue, Onu o la solidarietà di Francia e Germania, ma si attiverà da subito per tamponare gli effetti sul nostro territorio di un’emergenza dalle caratteristiche diffcili da poter gestire in solitaria. Per questo motivo parallelamente si persegue la strada diplomatica con i paesi del nordafrica cercando di coinvolgere direttament l’Ue ed eventualmente anche l’Onu.

Il video appello è stato tradotto e rilanciato in queste ore dalle ambasciate italiane in Africa e nei Paesi arabi, soprattutto nella parte in cui la premier invita i migranti a non lasciare i Paesi d’origine affidandosi ai trafficanti.

Domani il Consiglio dei ministri dove con un decreto ad hoc si coinvolgerà direttamente il ministero della Difesa per la creazione di nuovi Cpr. Strutture che dovranno sorgere in località a bassissima densità abitativa ed essere facilmente perimetrabili.

Sulle sedi di queste nuove strutture non si sa ancora nulla perchè sono al vaglio di Difesa e Interno che prediligeranno, in prima istanza, gli edifici dismessi nelle disponibilità della Difesa. Il messaggero analizza la situazione presso le Regioni italiane che, secondo i dati forniti dal Viminale, hanno dato finora un contributo minore all’accoglienza come Basilicata e Sardegna, che ospitano ciascuna il 2% dei migranti attualmente accolti nelle strutture italiane. E poi a seguire Umbria, Abruzzo e Marche (3%), Puglia (5%). In ogni caso, il piano a cui si lavora al ministero dell’Interno prevede che ogni regione ospiti (almeno) un Cpr.

Dunque dovranno nascerne dieci in più, considerando che quelli in funzione oggi sono – appunto – dieci (tra Puglia, Sicilia, Lombardia, Sardegna, Basilicata, Friuli e Lazio). La capienza totale è di circa un migliaio di posti, ma i migranti illegali ospitati non superano gli 800, perché alcune strutture risultano danneggiate.

I numeri delle capacità ricettive dovranno perà aumentare ha chiosato la premier. La Difesa sarà comunque interessata con i suoi reparti del Genio nella fase logistica-organizzativa. Non saranno allestite quindi tendopoli improvvisatre ma tensostrutture tecnologiche, riscaldate in inverno e condizionate in estate, sul modello di quelle utilizzate durante la pandemia.

Sempre nel Cdm di domani potrebbe essere affrontato il problema di accelerare le procedure di espulsione per chi commette reati e una modifica delle norme per individuare i falsi minori non accompagnati.

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