L’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina ha favorito, inevitabilmente, la creazione di un nuovo ordine mondiale. Ha costretto Svezia e Finlandia ad abbandonare la loro quasi centenaria neutralità per spingersi verso la Nato ed accelerato il processo di adesione dell’Ucraina, Moldavia e Macedonia all’Unione europea. Ha, poi, favorito l’avvicinamento di un nuovo blocco economico e forse nel futuro anche militare, costituito da Russia, Cina, India, Brasile e Sudafrica (Brics). In questo contesto molto fluido ed imprevedibile la Cina guarda sempre di più a Taiwan, la Turchia ha ripreso i combattimenti contro i curdi in Iraq mentre l’Iran ha ripreso il suo programma di arricchimento dell’uranio impedendo all’Aiea di eseguire le ispezioni oscurando le telecamere di controllo presso i suoi siti nucleari.
La Russia ha, pertanto, deciso il 24 febbraio scorso che era giunto il momento di uscire allo scoperto ed attaccare non solo l’Ucraina ma tutto il mondo democratico e occidentalizzato perché considerati una minaccia per la propria stabilità interna. Ma come si fa a combattere un nemico, l’Occidente, con un’economia solida e globalizzata che spende in armamenti venticinque volte di più? Studiosi ed analisti si sono interrogati al riguardo, a fronte del pil russo (1574 mld € – 2021), di poco inferiore a quello italiano e che spende circa settanta miliardi di dollari (67,7 mld $ – 2021) nella Difesa. Secondo i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), aggiornati ad aprile 2021, l’America del Nord spende 778 miliardi di dollari, pari al 3,7% del suo prodotto interno lordo, ma soprattutto pari al 39% dell’intera spesa militare di tutte le nazioni mondiali (1.981 miliardi di dollari).
Solo un folle penserebbe di combattere con una forza militare convenzionale non predominante, al netto del primato mondiale costituito dall’arsenale nucleare (6257 testate a fronte delle 5250 americane).
La strategia e la tattica adottata da Putin, modernissima ed innovativa, si riconduce alla dottrina del suo capo delle forze armate, generale Valery Gerasimov. Essa prevede di colpire l’avversario non solo fisicamente ma anche psicologicamente nel suo punto più debole, dove non è più deterrente come, ad esempio, nel campo dei missili a tecnologia ipersonica, utilizzando sistemi altamente pervasivi da affiancare, di pari passo, all’azione militare. Parliamo di guerra ibrida fatta con i moderni mezzi d’informazione inondando il web di propaganda e fake news, con il fine di generare il caos nel caos.
L’attacco militare all’Ucraina è, pertanto, solo un tassello di una strategia e di un progetto prospettico più ampio e onnicomprensivo, parliamo di Guerra Cognitiva, una nuova dimensione di confronto dove molto probabilmente l’Occidente non è affatto pronto.
Per approfondire l’argomento che ci riguarderà direttamente nei prossimi anni è molto interessante leggere l’analisi fatta dal generale Pasquale Preziosa nel suo recente articolo pubblicato dalla Rivista AirPress dal titolo: “Il valore militare della superiorità cognitiva”.
L’inizio dell’era atomica può esser fatta coincidere con la fine della Seconda guerra mondiale, cui è seguita dopo pochi anni, l’era del computer e successivamente quella della Intelligenza Artificiale, Machine learning, Quantum computing e ora la rivoluzione cognitiva: in poco meno di 80 anni la conoscenza si è sviluppata in modo esponenziale.
I cambiamenti che la nuova conoscenza apporterà nella vita degli individui e della società nel suo insieme non sono attualmente individuabili in modo puntuale.
L’esperienza maturata nel campo digitale è ancora troppo limitata e la relativa storia dalla quale attingere informazioni è ancora molto contenuta.
Sono comunque già evidenti i nuovi primi paradigmi che caratterizzeranno il futuro.
L’accelerazione del cambiamento è il paradigma più evidente, al quale si associa l’aumento esponenziale della conoscenza umana dovuta alla connettività realizzata.
La conoscenza umana, alla luce delle nuove scoperte, sarà potenziata dalle macchine in grado di produrre nuova cognizione.
Inoltre, la comprensione del funzionamento della mente umana potrà consentire sia l’incremento delle sue potenzialità sia la comprensione delle sue vulnerabilità.
La capacità di persuasione degli esseri umani sta già subendo un grande potenziamento elevandosi da arte a scienza (narratologia più captologia).
La potenza delle informazioni sarà ulteriormente elevata grazie all’accesso ad analisi privilegiate e a una velocità di apprendimento più grande.
Sono già evidenti alcuni settori emergenti:
-la realtà potenziata da tecnologie immersive quali la Extended Reality (XR), Realtà virtuale (VR), Realtà Aumentata (AR),
-la cognizione legata alla Intelligenza Artificiale (IA),
-la biologia che ha saputo sviluppare l’ingegneria genetica e la biologia sintetica.
Questi cambiamenti comporteranno impatti importanti nella distribuzione del potere nel mondo, nei livelli di prosperità delle nazioni, nel governo dei popoli, nei processi industriali, nel commercio, nell’istruzione, nella ricerca della verità, nell’appartenenza sociale.
I cambiamenti in corso, genereranno nuove conflittualità sempre più complesse e non saranno più limitate ai domini militari ora conosciuti.
La nuova superficie di contatto conflittuale si allargherà anche al dominio cognitivo, con essa aumenterà anche la superficie di vulnerabilità delle società.
La superiorità cognitiva, quindi, sarà il nuovo obiettivo delle potenze ora dominanti che condizionerà tutti gli altri domini.
La connettività rende la competizione ovvero la conflittualità permanente, modulata solo in ampiezza e frequenza degli eventi, con la peculiare caratteristica che gli attacchi nell’era digitale hanno quasi la stessa velocità della luce.
La crescita dei livelli tecnologici è esponenziale, le nuove tecnologie gemmano prima ancora che le vecchie si siano completamente affermate sul mercato.
A causa dell’accelerazione tecnologica gli individui perdono circa il 40% delle loro abilità in circa tre anni (Michaels, 2020).
Il raggio della conoscenza è in forte aumento ma contemporaneamente cresce di sei volte circa la circonferenza dell’analfabetismo funzionale.
I cambiamenti in atto non sono unidirezionali ma multidirezionali i cui effetti sono solo parzialmente prevedibili.
Il nuovo mondo è caratterizzato da livelli crescenti di sorveglianza molto pervasiva.
Il conflitto informativo se non controllato, già oggi rappresenta una minaccia per la sicurezza della Nazione.
Questa minaccia ha le potenzialità di modificare o distrugge la conoscenza attraverso una guerra di comunicazione basata su fake news per controllare la metanarrativa.
Il conflitto informativo (che si basa prevalentemente sulla persuasione) può essere iniziato sia dagli Stati, sia da gruppi di individui, sia dai singoli e fanno leva sui tratti irrazionali degli esseri umani, soprattutto all’interno di realtà limitate (Hartley, Jobson, 2021)
La scienza della persuasione associata a quella interpersonale massiccia viene impiegata per sviluppare le strategie che possono portare poi alla confusione.
È una guerra di metafore che mira a indurre cambiamenti anche dei punti di vista politici dei cittadini.
Nella pandemia in corso, la biosicurezza è stata al centro dell’attenzione per la campagna di infodemia (termine coniato dall’OMS, 2020) che ha accompagnato l’epidemia COVID-19.
Il punto nodale del nuovo corso fa capo all’Intelligenza artificiale che “sarà la tecnologia più importante sviluppata nella storia umana “(Kahn, 2020).
L’intelligenza artificiale (IA) e la combinazione di IA e machine learning (ML) conferiranno al nuovo dominio, la straordinaria capacità tecnologica di apprendimento automatico.
La combinazione IA/ML ha dato luogo a un nuovo processo di ristrutturazione di tutti i vecchi processi esistenti che hanno portato, nel tempo, il mondo alla civilizzazione (Hartley, Jobson, 2021).
Il potenziale rivoluzionario della nuova tecnologia non risiede nell’invenzione stessa ma nei suoi effetti politici e sociali (Kello, 2017).
L’uso della tecnologia biologica consente miglioramenti nella cura delle malattie come pure miglioramenti in caso di menomazioni.
Parimenti consente il potenziamento fisico dell’essere umano come pure il potenziamento cognitivo celebrale (nootropo, nous tropein).
La scienza genomica, il CRISPR avanzato, la biologia sintetica e quella computazionale, l’analisi dei big data, la scienza delle reti, la scienza della persuasione unite alle competenze logistiche e di comunicazione devono essere tutte coordinate per i fini della sicurezza e difesa nazionale (Desai, 2020).
Le nuove tecnologie quantistiche (non ancora operative e non intuitive) contribuiranno a mettere a punto almeno “tre rivoluzionarie tecnologie: iperconduttività, la propulsione termica nucleare e la stampa 3D” (Hartley, Jobson, 2021).
L’informatica quantistica porterà un grande impatto nella sicurezza digitale.
Gli attuali processi di sicurezza cibernetica saranno destrutturati dalla decrittazione quantistica.
I tempi per il raggiungimento delle nuove tecnologie saranno brevi, ma non per tutti i paesi.
Le macchine, i processi e l’ambiente operativo saranno connessi e prevalentemente governati dalla capacità AI/ML.
Le nuove capacità di difesa missilistica in sviluppo, per il contrasto della minaccia ipersonica dovranno fare largo uso di AI/ML per ricognire (ISR), seguire e abbattere missili e testate nucleari lanciate contro i bersagli designati; i tempi attuali di reazione del ciclo ODOA (Observe-Orient-Decide-Act) (30’CIRCA) sono ritenuti insufficienti per il contrasto delle minacce ipersoniche che possono concretarsi in solo pochi minuti dal lancio.
La conoscenza degli esseri umani sta aumentando in modo esponenziale e con essa aumentano i livelli tecnologici della società.
L’impatto delle nuove tecnologie e conoscenze sul funzionamento degli Stati Nazione rende i vecchi processi di sicurezza inefficienti.
Il potere dell’informazione è in forte aumento.
La dominance nel settore militare non sarà più garantita dal solo possesso di capacità cinetiche, dottrina, logistica e addestramento.
La natura del potere e della guerra è in rapido cambiamento e già includono meme, orbite, bits (qbits), metanarrative, atomi.
Una superiorità cognitiva è oggi la base per avere una superiorità informativa e quindi una superiorità decisionale.
I cambi di paradigma della tecnologia e dell’informazione genereranno nuove opportunità di crescita e conseguentemente di ricchezza.
Il cambiamento così accelerato sta già generando soprattutto instabilità del quadro geopolitico mondiale.
Sono in corso conflitti competitivi con operazioni cinetiche, economiche, diplomatiche e informative.
La complessità nella quale siamo immersi favorisce la conoscenza transdisciplinare.
È necessario investire su alti livelli di istruzione e apprendimento permanente degli individui in cooperazione con i centri del sapere pubblici e privati per avere la capacità di apprendimento superiori.
Il potere nell’era digitale può essere identificato con il possesso di una conoscenza superiore, causa ed effetto dei cambiamenti in accelerazione in atto.