Roma come Beirut: “Però si muore per strada per colpa delle buche”

Luca Tosi Brandi mercoledì 12 dicembre, salutata la fidanzata e i professori, sale in sella alla sua Yamaha R125, imbocca via di Labaro a Roma Nord, per incontrare la morte. Testimoni lo hanno visto sbandare su alcune buche e avvallamenti poco prima del civico 125.

Una badante 45enne, testimone oculare, ha detto: “Andava a zig-zag, non riusciva a riprendere l’equilibrio, mi sono scansata per evitarlo poi è andato a sbattere contro un muro“.

Ora, anche in base a quella testimonianza, scrive il Messaggero,  il pm Erminio Amelio, ha accolto la richiesta del super-consulente incaricato della perizia, lo stesso ingegnere scelto dalla Procura per il caso di Elena Aubry la 25enne che il 6 maggio 2018 morì in un incidente fotocopia sulla via Ostiense, di prorogare ulteriormente gli accertamenti.

Responsabili di tante morti i dossi e le radici degli alberi  che la Procura ha voluto rilevare anche con una riproduzione 3D della dinamica, nel caso di Elena prima e ora di Luca.

Il dramma delle strade della Capitale  sono le voragini e gli avvallamenti creati dalle radici dagli alberi e mai riparati o, semplicemente rattoppati. Gli appalti sono  bloccati poiché le commissioni non riescono a riunirsi oppure per via di lungaggini burocratiche. Per questo motivo il Campidoglio riesce ogni anno a eseguire appena il 20 per cento dei lavori programmati. Una specie di maledizione, perché intanto, sulle strade di Roma si continua a morire.

Anche dall’altra parte di Roma è la stessa storia. Noemi Carrozza, 21 anni, campionessa del nuoto sincronizzato morì nel giugno dello scorso anno, in moto, sulla via Cristoforo Colombo. Non troppo distante dal punto in cui Luca Miozzi, un liceale di 17 anni, cadde per colpa di dossi e radici dalla sua moto, sotto gli occhi del padre che lo seguiva in auto. Di lavori sulla Cristoforo Colombo non se ne parla proprio: l’unica misura è stata quella di abbassare  i limiti di velocità e riempirla di  autovelox.

 

Roma come Beirut: “Però si muore per strada per colpa delle buche”

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