L’incubo di Salvini: andare all’opposizione con un governo Conte a maggioranza PD-M5S

(di Massimiliano D’Elia) Settimana decisiva per il Governo. Il nodo sulle autonomie è diventato troppo spinoso per Matteo Salvini, ha il nord in agitazione. Ieri sera il leader leghista “tuonava“: “Stiamo al governo solo per fare le cose importanti. Se non riusciamo, andremo da soli ma non ci fermiamo. Non accettiamo un no, il governo passa dalle Autonomie. Abbiamo aspettato anche troppo“. 

Sulle Autonomie, per ora si è giocata una breve scaramuccia sul Corriere della Sera, un botta e risposta con lettere aperte, tra il premier Giuseppe Conte e i due governatori leghisti Attilio Fontana e Luca Zaia.

Giuseppe Conte. “Basta con gli insulti”, rivendica il lavoro fatto e assicura che incontrerà i governatori. 

I due governatori. “Siamo feriti dalle parole di Conte, non firmiamo una farsa, vogliamo una vera Autonomia”. 

Salvini, raccontano fonti a lui vicine, attenderà il vertice di martedì pomeriggio a Palazzo Chigi prima di prendere una decisione sull’Autonomia. Ma  nel comizio di Adro Salvini è netto sulla situazione politica: “Non accettero’ piu’ un minuto di stare al Governo con chi dice no. Qualunque decisione che prendero’, la prendero’ per i miei figli”, sottolinea il vicepremier attaccando frontalmente il M5S per il voto alla von der Leyen: “chi sta con Macron e Merkel in Europa non puo’ stare in Italia con la Lega“. 

A Palazzo Chigi non piacciono le minacce di crisi di Salvini, a mezzo social e comizi, e replica: “C’e’ un governo che, al di la’ delle minacce, lavora febbrilmente”, fanno notare fonti governative ricordando l’agenda fittissima di riunioni che Conte ha avuto e avra’ nei prossimi giorni, quando vedra’ pure le parti sociali. Il governo, si sottolinea a Palazzo Chigi, per il premier va avanti perche’ ci sono tante cose da fare per l’Italia

Di Maio, invece, sta preparando  l’offensiva sul taglio dei parlamentari. Una riforma che, a detta dei Movimento, non piace alla Lega che viene accusata di voler rompere il governo per impedirne il varo. Per quanto riguarda l’Autonomia il leader M5S: “Nel Movimento si ribadisce come la riforma e’ nel contratto e per i Cinque Stelle va fatta. La rivolta dei governatori non e’ altro che l’apertura di un fronte interno alla Lega“.

Di Maio, nel frattempo si smarca dalla lite Conte, Governatori e  ha parlato solo di salario minimo, tema sul quale finisce sotto attacco la Lega. “Chi frena  il provvedimento pugnala i lavoratori“.

Ma Salvini legge dai fatti un nuovo minaccioso pericolo, Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio in carica con il passare dei mesi si è sempre più ritagliato un ruolo di leader molto apprezzato dagli italiani. Quattro punti distaccano Matteo Salvini da Giuseppe Conte nell’indice di gradimento tra gli elettori. Nel sondaggio realizzato da Ipsos dal 16 al 18 luglio per il Corriere della Sera emerge che la popolarità del presidente del Consiglio cresce di 6 punti rispetto a giugno e arriva al 58% nell’indice di gradimento, rimanendo davanti ai due vicepremier. Così come il governo, nonostante le continue tensioni interne, conferma il proprio consenso che anzi è in aumento rispetto al mese passato di 9 punti: 54% di voti positivi sul totale dei pareri espressi dagli intervistati.

Ma il timore maggiore per il leader del Carroccio, secondo alcune indiscrezioni di ieri sui maggiori giornali, è un governo Conte con una maggioranza M5S – PD con la Lega all’opposizione. Una specie di incubo per Salvini che gli renderebbe tante notti insonni. Il leader leghista resterebbe imbrigliato dalle ennesime manovre di palazzo. L’incubo di Salvini se diventasse realtà sarebbe un altro schiaffo agli italiani che hanno votato alle elezioni europee, decretando Salvini quale unico leader di un  prossimo Governo. Sul fatto che in caso di caduta del governo in carica non si vada subito alle elezioni, a quanto pare vi è certezza. Giancarlo Giorgetti avrebbe appreso la linea del Colle, l’altra sera quando in una sortita inusuale si è recato al Quirinale con il pretesto di comunicare la sua “non candidatura” quale Commissario europeo.

 

L’incubo di Salvini: andare all’opposizione con un governo Conte a maggioranza PD-M5S