Sui social network documenti classificati di guerra americani

Documenti di guerra classificati che descrivono piani segreti degli Stati Uniti e della Nato per rafforzare l’esercito ucraino in vista di un’offensiva contro la Russia sono stati pubblicati questa settimana sui social network. Lo riporta il New York Times che cita alti funzionari dell’amministrazione Biden.

Il Pentagono sta indagando per scoprire chi possa esserci dietro la diffusione dei documenti, apparsi su Twitter e su Telegram, piattaforma che ha oltre mezzo miliardo di utenti ed è ampiamente diffusa in Russia. Secondo analisti militari – riferisce il New York Times – i documenti sembrano essere stati modificati in alcuni punti rispetto alla loro versione originale. Le stime statunitensi dei morti in guerra appaiono sopravvalutate, mentre quelle delle truppe russe cadute risultano sottostimate, circostanza che fa ipotizzare un tentativo di disinformazione orchestrato da Mosca.

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Una delle diapositive afferma che la Russia ha perso da 16.000 a 17.500 soldati dall’invasione, mentre l’Ucraina ha subito fino a 71.500 morti di truppe. Questa è una grossolana sottostima rispetto a quanto il Pentagono e altri analisti hanno stimato per le vittime russe con quasi 200.000 morti e feriti. L’Ucraina ha avuto più di 100.000 vittime durante la guerra, secondo il Pentagono.

I documenti sembrano rappresentare una violazione significativa dell’intelligence americana, dettagliando informazioni che non sono state dichiarate pubblicamente dal Pentagono.

Tra gli altri dettagli ci si riferisce al tasso di spesa dei sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità HIMARS, che hanno dato un enorme impulso alle capacità militari dell’Ucraina consentendo attacchi a lunga distanza contro depositi di munizioni, batterie di truppe e infrastrutture russe critiche nelle aree occupate.

Le carte originali includono foto di grafici di consegne di armi previste, truppe, battaglioni e piani militari. La loro diffusione – secondo il Nyt – rappresenta un serio danno all’intelligence statunitense. 

Sui social network documenti classificati di guerra americani

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