“Boots on the ground in Ucraina”. Nel dossier leaks spuntano 97 militari occidentali al fianco degli ucraini sul terreno

Un dossier segreto è finito in rete, un documento classificato che riassume l’impegno americano e della Nato nella guerra in Ucraina. Una leggerezza nei sistemi di controllo americani oppure la volontà di divulgare quello che si vuole far conoscere al nemico per confonderlo? Sta di fatto che nel dossier si parla di circa 100 soldati occidentali impegnati in territorio ucraino. Per la precisione sarebbero 97: cinquanta inglesi del Sas e del Sbs, 17 lettoni, 15 francesi, 14 americani e 1 olandese.

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L’impiego sul terreno di militari occidentali sarebbe anche stato confermato a Repubblica. Non si tratterebbe di mero addestramento ma di sostegno diretto ai reparti di Kiev impegnati ad individuare i bersagli per i raid aerei e missilistici e la gestione dei droni da ricognizione tattica.

I militari americani sono inseriti nel dispositivo del Comando per l’Europa che può contare su uno schieramento mai visto prima. In forza ci sono 17 navi, inclusa una portaerei, e cinque sottomarini nucleari, uno dei quali con 150 missili cruise. L’Us Air Force ha quattro bombardieri B-52 e sette squadriglie di caccia, tra cui unità di F-35 e F-22.

Nel documento si racchiudono anche le missioni degli aerei spia e dei droni partiti da Romania e Bulgaria. Non ci sarebbero i voli provenienti dalla base italiana di Catania-Sigonella.

Per quanto riguarda le munizioni il documento top secret rivela che la Nato ha già consegnato all’Ucraina 952.856 proiettili d’artiglieria da 155 millimetri. La media quotidiana è di circa 2.746 colpi. Dei 9.612 razzi Himars arrivati dagli Usa ne restano solo 250. Esiste, pertanto, una conclamata carenza di munizioni che rendono difficile se non impossibile l’avanzata di primavera annunciata da Kiev.

Come scrive Di Feo su Repubblica, secondo il dossier Kiev starebbe costituendo dodici nuove brigate, con una forza di oltre 80 mila uomini. Tre vengono addestrate in patria, nove nella Ue. Il dossier prevedeva che sei di queste avrebbero completato l’istruzione entro il 30 marzo e le altre tre entro il 30 aprile. Sarebbero state dotate di 253 carri armati, 381 veicoli blindati da combattimento, 480 camion, 147 cannoni e 571 fuoristrada. Dall’Italia si attendeva l’invio di ulteriori sei obici Fh 70 entro marzo.

Gli ucraini hanno oggi 34 brigate di manovra, 13 gruppi d’artiglieria e 26 brigate della riserva territoriale, non adatte alla guerra di movimento.

Per quanto riguarda le forze russe, ci sarebbero sui vari fronti 424 gruppi da combattimento sui 527 esistenti in tutta la Russia dopo la mobilitazione. Di queste unità solo 364 sono definite operative.

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