Tav, verso la soluzione per dare una mano al M5S e garantire la linea della Lega. Il Governo non cade.

(di Massimiliano D’Elia) Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin)¸ è  un’azienda transalpina  di proprietà al 50% dello Stato francese e al 50% delle Ferrovie dello Stato italiane, tramite Rfi. Lunedì alle ore 11.00 a Roma si riunirà  il Cda italiano in teleconferenza con quello di Parigi per dare il via alla pubblicazione dei bandi da 2,3 miliardi. Pubblicazione che vorrebbe evitare  il leader pentastellato Luigi Di Maio perchè decreterebbe un altro insuccesso. Di Maio vuole mantenere la linea della coerenza ed evoca il contratto di governo dove è scritto di rivalutare integralmente proprio il progetto Tav. Di Maio spera nella sponda offerta dal premier Giuseppe Conte che a quanto pare starebbe definendo, in queste ore,  la lettera che invierà a Telt. Anche se l’Italia ha già firmato con la Francia quattro accordi  sulla Tav, tutti ratificati dal Parlamento, dai quali derivano obblighi internazionali vincolanti.

Due le ipotesi al vaglio di Palazzo Chigi:  Rinviare i bandi di sei mesi per rivedere il progetto con i francesi (Bruxelles già si è messa di traverso a questa opzione), oppure chiedere a Telt di riscrivere  i bandi, inserendo una clausola che li rende più vincolati alle decisioni del governo. Alcune fonti dicono che questa seconda opzione sarebbe quello che si aspetta Telt dal governo italiano. Di fatto è una revisione più stringente della norma già prevista dal codice degli appalti francese. La cosiddetta clausola di dissolvenza: “I primi sei mesi dalla pubblicazione dei bandi sono quelli della manifestazione di interesse e vengono raccolte le autocandidature delle aziende. Alla fine dei sei mesi, prima dell’assegnazione dei capitolati di gara servirà un nuovo via libera dei governi, altrimenti non si procederà con l’assegnazione”.

Nel frattempo la questione politica interna richiede ulteriori riflessioni. All’invito di Di Maio rivolto a Salvini di rimanere a Roma per discutere del Tav, Salvini ha risposto che è impegnato altrove fino a giovedì prossimo. Chiara dimostrazione della linea ferma del leader leghista sul Tav. Tuttavia un incontro potrebbe avvenire a Milano domenica perchè Di Maio sarà al villaggio Rousseau di Casaleggio.

Di Maio durante la conferenza stampa di ieri ha evitato di parlare di blocco dei bandi. Ha posto l’accento sul fatto che si sta  parlando di un’opera per la quale non puoi vincolare i soldi degli italiani.

Salvini in serata ha stemperato i toni: “Nessuna crisi di Governo e nessuna nostalgia del passato, lavoriamo per unire e per dare lavoro, sviluppo e futuro all’Italia. Col buonsenso si risolve tutto”.

Anche il vice ministro dei trasporti Edoardo Rixi ha detto: “Ci possono essere dei termini per trovare un’intesa.  Si può ricontrattare l’opera integralmente come prevede la mozione di maggioranza, ma bisogna comunque non interrompere in questa fase l’emanazione dei bandi. Perderesti 300 milioni adesso, poi altri 6oo”.

La situazione  rimarrà fluida fino alla prossima settimana. L’aspetto importante è che, a quanto pare, tutti starebbero convergendo in un SI all’opera con “correzioni” fattibili per dare una possibilità politica al M5S.

Tav, verso la soluzione per dare una mano al M5S e garantire la linea della Lega. Il Governo non cade.

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