Iran: Trump circondato da generali evoca “calma prima tempesta”

   

E’ la calma prima della tempesta”: con una notazione enigmatica, senza aggiungere spiegazioni, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è fatto fotografare alla Casa Bianca, poco prima della cena con i generali americani e le rispettive mogli. “Sapete, ragazzi, cosa rappresenta questo? Forse è la calma prima della tempesta”, ha detto improvvisamente, in piedi accanto a Melania, e circondato dai militari e le signore. E quando i giornalisti presenti gli hanno chiesto cosa intendesse dire, ha insistito: “Potrebbe essere la calma prima della tempesta”. I giornalisti allora gli hanno domandato se si riferisse all’Iran e all’Isis. “Abbiamo i migliori militari del mondo in questa stanza, voglio dirtelo”, ha tagliato corto lui, “e…avremo un bella serata. Grazie di essere venuti”. E alla domanda finale di un chiarimento sul termine ‘storm’, tempesta, ha risposto semplicemente: “Lo vedrete”. I giornalisti a quel punto hanno dovuto lasciare la stanza. Sollecitati dalla Cnn, la Casa Bianca non ha chiarito le parole del presidente americano.

L’Iran “non ha rispettato lo spirito” dell’accordo sul nucleare. Lo ha rimarcato il presidente Donald Trump, durante l’incontro alla Casa Bianca con i leader militari, annunciando “molto presto” la sua decisione sull’intesa siglata nel luglio del 2015 dal gruppo dei 5+1 (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu piu’ la Germania) con la Repubblica Islamica. Trump, ogni tre mesi, è chiamato a certificare al Congresso il rispetto degli impegni presi dall’Iran per evitare la reintroduzione delle sanzioni. La prossima scadenza e’ fissata per il 15 ottobre e, secondo le anticipazioni di Washington Post e New York Times, non ha intenzione di certificarla. In tal caso rimetterebbe la decisione finale nelle mani del Congresso che avrebbe 60 giorni di tempo decidere se reintrodurre le sanzioni optando per la disdetta.

Non possiamo consentire all’Iran di avere armi nucleari”, ha affermato davanti ai leader militari. “Il regime iraniano sostiene il terrorismo ed esporta violenza, spargimenti di sangue e caos nel Medio Oriente. Per questo dobbiamo porre fine alla continua aggressione dell’Iran e alle sue ambizioni nucleari”. Da quando si e’ insediato alla Casa Bianca, Trump ha già certificato due volte l’intesa ma nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu ha definito l’accordo “un imbarazzo” per gli Usa. E se i diplomatici europei stanno facendo pressioni sui parlamentari americani affinchè non disdicano l’intesa, sembra che perfino tra i repubblicani “vi sia poca voglia, almeno per ora” di smantellare il patto siglato dall’amministrazione di Barack Obama.

Le reazioni

Mosca spera che la decisione finale del presidente americano Donald Trump sull’accordo nucleare con l’Iran sarà equilibrata: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. “Speriamo – ha detto Lavrov ai giornalisti ad Astana – che la decisione finale che sarà presa dal presidente americano sarà equilibrata, sarà conseguenza della realtà odierna. Lavrov ha detto che Mosca ha sentito i segnali dalla Casa Bianca sulla questione dell’accordo nucleare con l’Iran, in relazione alla quale la Russia ha sottolineato l’importanza di mantenere gli accordi raggiunti.  La presidente del Consiglio federale (Camera alta del parlamento di Mosca), Valentina Matvienko, e il presidente del parlamento iraniano Ali Larijani potrebbero discutere dell’accordo sul nucleare iraniano a margine della prossima sessione dell’Assemblea dell’Unione interparlamentare. Lo ha dichiarato Konstantin Kosachev, presidente della commissione per gli affari Esteri del Consiglio della Federazione Russa. “La riunione del presidente del Consiglio della Federazione con il presidente del parlamento iraniano fa parte di una serie di appuntamenti regolari, ma in quest’occasione si potrebbe trattare l’argomento”, ha dichiarato Kosachev, all’agenzia di stampa russa “Sputnik”. La 137^ sessione dell’Assemblea interparlamentare si terrà a San Pietroburgo tra il 14 ed il 18 ottobre.

L’accordo sul nucleare iraniano “funziona e sta dando risultati” e la Commissione europea “si aspetta che tutti gli attori coinvolti lo rispettino”. Lo ha detto una portavoce dell’esecutivo Ue richiamando le posizioni espresse dall’Alto rappresentante Mogherini nei giorni scorsi: “Mogherini ha detto chiaramente che l’accordo non può essere rinegoziato”, ha spiegato interpellata sulle intenzioni di Donald Trump.