Il governo regionale del Kurdistan iracheno si è detto pronto al dialogo con Baghdad, dopo che le forze federali hanno preso il controllo dei territori contesi. Lo riferisce un comunicato di Erbil: “Il gabinetto accoglie l’iniziativa del primo ministro Haider al Abadi per avviare negoziati con il governo regionale per risolvere alcuni questioni nel rispetto della Costituzione e dei principi di partenariato”. Inoltre, il governo di Erbil chiede l’aiuto ed il contributo della comunità internazionale per sponsorizzare questo dialogo, si legge nella nota. Il comunicato è stato diramato dopo un incontro avvenuto oggi tra il primo ministro curdo, Nechirvan Barzani, ed il vice premier Qubad Talabani.
Oggi il premier iracheno Abadi ha detto che la situazione nella provincia settentrionale irachena di Kirkuk è “stabile”, durante una conversazione telefonica con il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, per colloqui sulla crisi in corso nella provincia di Kirkuk, sulla situazione politica e di sicurezza in Iraq, nonché sui progressi nella lotta contro lo Stato islamico (Is). Secondo quanto riferito dall’ufficio stampa del premier di Baghdad, Aboul Gheit ha “sottolineando l’importanza di cercare il dialogo per mantenere lo spirito di fratellanza tra curdi e arabi”. Da parte sua, Abadi ha detto che la situazione a Kirkruk “è stabile” nonostante “qualcuno stia cercando di creare problemi a livello mediatico”.
A meno di un mese dal controverso referendum sull’indipendenza della regione autonoma del Kurdistan iracheno, le forze di sicurezza di Baghdad hanno ripreso il controllo tra domenica e lunedì della provincia di Kirkuk e di altre aree contese con Erbil. L’ufficio stampa dell’esercito iracheno ha annunciato che la prima fase dell’operazione lanciata nella provincia di Kirkuk domenica sera si è conclusa lunedì pomeriggio alle ore 16. L’operazione per l’imposizione della sicurezza, come è stata chiamata, ha permesso alle forze irachene di prendere il controllo di diversi villaggi intorno a Kirkuk, della base militare K1, dell’aeroporto e di altre aree della provincia da dove si sono ritirati i Peshmerga curdi.
Intanto l’Alta commissione elettorale e per il referendum del Kurdistan iracheno ha annunciato che le elezioni presidenziali e parlamentari previste il primo novembre prossimo saranno temporaneamente rimandate in seguito agli ultimi sviluppi nella regione. In un comunicato pubblicato a due settimane dalla data del voto, la commissione dichiara di aver interrotto i preparativi per l’appuntamento elettorale, aggiungendo che non ci sono candidati per le elezioni e il parlamento deciderà un’altra data nei prossimi giorni.
E’ di oggi la notizia che il Consiglio giudiziario supremo dell’Iraq ha spiccato un mandato d’arresto contro il vicepresidente curdo Kosrat Rasul, accusato di istigazione alla violenza contro le Forze armate federali. A dirlo è stato un portavoce del Consiglio, Abdul Sattar Berkdar. “La Corte d’inchiesta di Al Rusafa (quartiere di Baghdad situato sulla sponda orientale del fiume Tigri) ha emesso un mandato d’arresto contro Kosrat Rasul dopo le sue recenti dichiarazioni che definivano come ‘forze di occupazione’ gli uomini dell’esercito e della polizia federale nella provincia di Kirkuk. La Corte ha giudicato queste umilianti affermazioni come un incitamento alla violenza contro le forze armate; il mandato di arresto è stato spiccato conformemente all’articolo 226 del Codice penale iracheno”, ha detto Berkdar.
Kosrat Rasul Ali è uno dei veterani della guerra contro lo Stato islamico (Is). Numero due dell’Unione patriottica del Kurdistan (Puk) – il partito che fa capo al clan dei Talabani di Sulaymaniyah, accusati dai Barzani di Erbil di aver “tradito” le speranze di indipendenza del Kurdistan ritirando i propri miliziani Peshmerga da Kirkuk -, Rasul è soprannominato il “Leone del Kurdistan” per la lunga militanza fra i guerriglieri curdi. Nel gennaio 2016, su proposta del presidente Enrico Rossi, la giunta regionale della Toscana ha conferito il Pegaso d’oro, massima onorificenza regionale, a Kosrat Rasul “impegnato in prima persona per l’affermazione della pace e della cultura della democrazia nella sua regione”.