(di Francesco Matera) Il mese di luglio sembra un “black Friday”, un festival dei “bonus”, tantissimi sono i sussidi che il Governo darà a pioggia agli italiani senza un senso logico, senza un piano, senza far fruttare questi miliardi che verranno così dispersi in un paio di mesi di fronte ad un’economia agonizzante, in “terapia intensiva”. E’ stato già chiesto uno scostamento al bilancio ordinario di 80 miliardi di euro (decreto Liquidità e Rilancio) per finanziare alcune misure assistenziali a favore delle fasce più deboli e per mettere “toppe” alle tante problematiche di un Paese che naviga a vista per via delle tantissime contraddizioni interne, difficilmente risolvibili con un decreto legge tipo quello per le “semplificazioni” annunciato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Oltre ai sussidi miliardari per la cassa integrazione ordinaria e in deroga (13 miliardi di euro al mese) il Governo ha pensato di erogare tantissimi bonus la cui efficacia probabilmente non produrrà gli effetti sperati. Poi c’è la questione tempo che non è secondaria. Fino a settembre tra bonus vari e cig gli italiani riceveranno, prima o poi, del denaro sui propri conti correnti, a partire da ottobre il tutto potrebbe precipitare perchè finiranno i soldi disponibili e non si avranno certezze sul Recovery Fund europeo, sulla possibilità di poter contare sui quei 172 miliardi di euro previsti per l’Italia. Il 17 e 18 luglio il Consiglio Ue dovrebbe decidere, ovvero porre le basi di partenza per definire la natura del Recovery Plan comunitario anche se le premesse non sono proprio incoraggianti. Sia la Lagarde che la Merkel a modo loro hanno fatto capire che la trattativa sarà lunga e non affatto semplice. Il premier Conte con una maggioranza sempre più divisa e con numeri risicati al Senato prende tempo e tra decreti e decretucci cerca di allungare il “brodo”, passare l’estate e arrivare a settembre per presentare a Bruxelles il Piano di Rilancio italiano. Ops….a settembre ci sono anche le elezioni amministrative in alcune Regioni (Campania, Puglia, Marche, Liguria, Veneto, Toscana e Valle d’Aosta) determinanti per comprendere il sentimento degli italiani. A quel punto il “pallino” sarà nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella.
Bonus per tutti
Passiamo dal bonus monopattino ai 600 euro per lavoratori autonomi e professionisti al bonus 1000 euro per imprenditori e partite Iva e a quello baby sitter, ora esteso anche ai nonni. Ma con l’estate, partono i saldi, ci sarà il bonus vacanze, rivolto alle famiglie con reddito Isee fino a 40 mila euro e consiste in 500 euro (importo massimo) da sfruttare per 1’80% sotto forma di sconto per il pagamento di un albergo, un agriturismo o un bed&breakfast e per il 20% come detrazione d’imposta nella dichiarazione dei redditi. La vera beffa è che gli albergatori dovranno anticiparli loro per poi chiedere il rimborso. La grande bufala parrebbe essere il bonus monopattini. Copre il 60% della spesa sostenuta per un massimo di 500 euro ma non è per tutti perchè i beneficiari saranno i residenti nei capoluoghi di provincia e regione, nelle città metropolitane, nei comuni delle città metropolitane e nei comuni con più di 50 mila abitanti. Lo stanziamento è pari a circa 200 milioni di euro, già ritenuti insufficienti per coprire tutta la platea dei richiedenti.
Altra beffa i bonus da 600 e 1000 euro a favore delle aziende che devono far fronte all’obbligo di sanificare gli ambienti di lavoro, un credito di imposta, fino a 60 mila euro, sulle spese sostenute nel 2020, comprese quelle per l’acquisto di mascherine, termoscanner e barriere protettive. Il Governo ha stanziato 150 milioni di euro a favore delle imprese per poter adeguare le aziende, le attività commerciali alle nuove regole previste per le sanificazione delle aree di lavoro. Per accedere ai fondi l’Inps aveva previsto sul proprio sito, un “click day” con la regola “first come, first served”: dopo solo un secondo i 150 milioni di euro messi a disposizione sono terminati. Per soddisfare le richieste di centinaia di miglia imprenditori sarebbero serviti almeno 3 miliardi di euro. Non occorreva molto per prevederlo, bastava fare una semplice moltiplicazione, visto che i dati fiscali delle aziende sono noti.
Per quanto riguarda il bonus per l’edilizia che copre il 110% delle spese sostenute, che doveva partire dal 1° luglio secondo il decreto Rilancio, è stato rinviato a metà mese. Per ogni mille euro spesi si potrà beneficiare di una detrazione d’imposta pari al 1.100 euro per un importo massimo di 60 mila euro.