Approvato in Senato il sesto decreto per invio armi in Ucraina. Accelerazione invio batteria Sampt-T

Il Senato ha approvato il sesto decreto che proroga fino al 31 dicembre 2023 l’invio di armi a Kiev. Con 125 voti a favore e 38 contrari è stato convertito il decreto per la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative ucraine. Il decreto prevede che la spedizione delle armi possa avvenire in deroga alla legge n. 185 del 9 luglio 1990, attraverso decreti interministeriali che coinvolgono tre dicasteri: Difesa, Economia ed Esteri. Ora il decreto passerà per l’approvazione dei deputati della Camera.

La lista delle armi rimane secretata

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha fatto sapere che ci sarà piena continuità con il governo precedente, anche nella classificazione dei documenti: ” Si seguirà la stessa procedura del Governo precedente e si relazionerà con il Copasir sui contenuti dell’eventuale cessione. In questi due mesi – ha spiegato Crosetto – il ministero della Difesa e il governo non hanno fatto altro che dare attuazione alle scelte precedenti ai cinque decreti del governo Draghi ed ereditati come impegni dal Governo Meloni”.

Meloni presto a Kiev

Il premier Meloni andrà presto a Kiev, lo si apprende da corsera. Si starebbe anche pensando seriamente sull’invio di una batteria di difesa anti aerea da parte dell’Italia alla resistenza ucraina. Il modello che dovremmo inviare, il Sampt-T, a tecnologia congiunta italo-francese, sarebbe operativo e non di addestramento, potrebbe coprire e difendere un’area metropolitana grande come Kiev. Il coordinamento fra Parigi e Roma in queste ore riguarda i pezzi che fornirebbero i francesi, modificati con un software diverso da quello italiano e che si sta rendendo compatibile con il nostro.

Le reazioni

l punto, per Romeo della Lega, è che il presidente Zelensky “ha dichiarato che non ci può essere pace senza le terre perdute, dicendo che solo tornando ai confini del 1991, quindi riprendendosi anche le terre compresa la Crimea, può essere garantita la famosa stabilità territoriale. È evidente che Putin non consentirà mai questo”. “Di qui, il rischio della terza guerra mondiale o di una guerra nucleare”.

Il senatore Maurizio Gasparri:Forza Italia è favorevole all’invio di armi ma il governo si renda «protagonista del processo di pace”.

Carlo Calenda, leader del terzo polo: “Aiutare l’Ucraina è aiutare noi, gli obiettivi sono la liberazione delle zone occupate dalla Russia e non altri. Combattiamo per ristabilire l’ordine internazionale di legalità e per proteggere un Paese che è fortemente europeo“.

Movimento 5 stelle, tramite le parole di Ettore Licheri: “Il M5s non voterà più l’invio di armi all’Ucraina, e a testa alta dice viva la pace, viva l’Ucraina, anche se il Movimento è al fianco del popolo ucraino contro la barbara invasione russa ma è lecito domandarsi se la pace la stiamo veramente costruendo sui campi di battaglia. È lecito farsi questa domanda o no? Il punto non è fermare Putin o dargliela vinta, ma come farlo, quale sia la strategia che dobbiamo mettere in campo considerando che l’escalation alla quale abbiamo partecipato finora ci ha portato a un binario morto, alla catastrofe“. Secondo il senatore, l’Italia “sta seguendo da mesi un copione che ci ha scritto Washington, e questo i cittadini lo hanno capito“.

In una nota il Movimento ha fatto sapere: “Siamo molto soddisfatti per l’accoglimento dell’odg per chiedere di incrementare l’invio di aiuti umanitari alla popolazione civile ucraina. Nello specifico, abbiamo sollecitato l’invio di medicinali come richiesto dai parlamentari ucraini nel corso della nostra recente teleconferenza. Il trasporto nel nostro Paese dei malati più gravi perché possano essere sottoposti ai relativi interventi nonché la partenza in sicurezza di nostri medici volontari verso l’Ucraina. La fornitura di materiali legati alla sicurezza energetica, tra cui trasformatori e generatori di corrente da sostituire agli attuali, alcuni di epoca sovietica, oramai inutilizzabili o danneggiati dai bombardamenti, necessari per il funzionamento di ospedali e centri di ricovero quali scuole e asili. L’invio di tecnologie per ripristinare urgentemente strade e ferrovie utilizzate per le esportazioni del grano ucraino all’estero. La fornitura di assistenza e mezzi per lo sminamento dei territori liberati dall’occupazione russa. L’avvio di programmi di cooperazione umanitaria, culturale e sociale per creare le premesse basilari per il rientro della popolazione sfollata durante il conflitto“.

Approvato in Senato il sesto decreto per invio armi in Ucraina. Accelerazione invio batteria Sampt-T

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