Catastrofe in Turchia e Siria: il terremoto più disastroso dal 1938

Ieri mattina intorno alle 06.00 due terremoti, quattro scosse di grado compreso tra 6,4 e 7,7 hanno fatto tremare dieci diverse città tra Turchia e Siria. Erdogan: “il terremoto più disastroso dal 1938”.

Il terribile terremoto che ha colpito ieri mattina Turchia e Siria è stato devastante con 4372 morti. Il bollettino dei deceduti purtroppo è in continuo aggiornamento ed è destinato inesorabilmente a salire. I feriti si aggirano a circa 16 mila. Si continua a scavare tra le macerie per cercare di portare in salvo chi ancora dà segni di vita.

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Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato 7 giorni di lutto nazionale, le scuole di tutto il Paese rimarranno chiuse fino al prossimo 13 febbraio. 

La Turchia è attraversata da due faglie, la anatolica e la africana, a nord e a sud, generate dalla spaccatura della placca arabica che coincide con il sud est del Paese.

Hatay, Gaziantep, Kilis, Urfa, Adiyaman, Osmaniye, Malatya, Kahramanmaras, Adana, Diyarbakir sono le principali città che hanno subito i danni maggiori e che contribuiscono a popolare i dati riferiti alle vittime.

Immediatamente è scattata la macchina dei soccorsi, grazie alla protezione civile tirca AFAD. L’Afad ha comunicato che la prima scossa, di magnitudo 7,7, ha colpito alle 4:17 del mattino (Roma +2), epicentro a Pazarcik, nella provincia di Kahramanmaras, alla profondità di 7 km. La seconda scossa ha colpito Gaziantep pochi minuti dopo, magnitudo 6,4, seguita da un terzo movimento tellurico di grado 6.5. Una scossa di grado 7.5 ha fatto tremare di nuovo la provincia di Kahramanmaras 7 ore dopo, picco di uno sciame sismico che ha fatto registrare più di 150 scosse

Scosse avvertite in Iraq, Libano, Cipro ed Egitto e che in Siria hanno fatto registrare almeno mille morti.
Erdogan è arrivato con un volo da Istanbul presso la sede della presidenza dell’Afad, dove ha assunto il coordinamento delle operazioni. 

La reazione della Comunità internazionale


Erdogan ha comunicato alla stampa di aver ricevuto proposte di aiuto da 45 Paesi al di fuori della Nato e dell’Unione europea.

La Germania è stata la prima a offrire aiuto, a seguire si è proposta la Grecia, la Francia e Israele. In un momento così drammatico le inimicizie del passato sono passare in sordina per fare posto alla rete della solidarietà con aiuti concreti sul campo. Non sono passate in secondo piano le telefonate di Volodimir Zelensky e del leader russo Vladimir Putin.

Ho appreso con profonda tristezza e seguo con attenzione le notizie sul sisma che ha così gravemente colpito la zona sud orientale della Turchia, causando numerosissime vittime e feriti. In questo momento di lutto l’Italia è vicina, con sentimenti di partecipe solidarietà, al dolore dell’amico popolo turco”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

In un tweet il commissario europeo per la Gestione delle emergenze, Janez Lenarcic annuncia l’attivazione del Meccanismo della Protezione civile europea. “Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue sta coordinando il dispiegamento di squadre di soccorso dall’Europa. Le squadre di Paesi Bassi e Romania sono già in viaggio”.

Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco a intervenire. Abbiamo, attivati dal meccanismo europeo, dato la nostra disponibilità. Attendiamo di verificare se queste squadre vengono accettate. Il meccanismo funziona così: c’è il paese che richiede, in questo caso la Turchia. Altri paesi che offrono, tra cui l’Italia. E poi la Turchia deciderà, in funzione della vicinanza e di altri parametri, chi accettare“. Così Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione civile poco fa su Rai Radio1 all’interno dello Speciale Gr1 dedicato al terremoto in Turchia e Siria. E poi ancora: “I team sono variabili, si cerca di caratterizzarli in base alle richieste e ai luoghi. È personale molto specializzato sulla ricerca e soccorso”.

Londra è pronta a mandare aiuti nelle zone del terremoto in Turchia e Siria, lo scrive su Twitter il premier Rishi Sunak.

Gli alleati stanno ora mobilitando il loro sostegno“. Lo scrive in un tweet il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg.

Sono profondamente rattristato nell’apprendere questa mattina del devastante terremoto che ha colpito parti della Turchia e della Siria.Le mie più sentite condoglianze alle numerose famiglie che hanno perso la vita e auguri di una rapida guarigione ai feriti. L’Ue è pienamente solidale con voi”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Al cordoglio si unisce anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Sono profondamente rattristata per il terribile terremoto al confine turco-siriano. I miei pensieri sono con le persone uccise, quelle intrappolate, quelle ferite e con tutti i soccorritori che fanno del loro meglio per salvare vite umane. L’Europa è al fianco del popolo turco e siriano in questo momento di difficoltà”.

Catastrofe in Turchia e Siria: il terremoto più disastroso dal 1938

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