“Coercizione economica cinese” al prossimo G7 di Tokyo

Secondo un funzionario americano di alto livello la settimana prossima i leader dei paesi del G7 discuteranno sull’uso della “coercizione economica” da parte della Cina nei rapporti con l’estero.

La problematica farà parte di una sezione della dichiarazione finale congiunta al termine del vertice del 19-21 maggio a Hiroshima, in Giappone. Verranno anche indicate come le sette economie più avanzate al mondo lavoreranno insieme per contrastare la coercizione economica cinese.

La dichiarazione principale del G7 includerà “una sezione specifica sulla Cina” con una serie di raccomandazioni sulle politiche economiche aggressive dela Cina e su altri comportamenti rivelatesi non corretti nei confronti della Comunità Internazionale.

Una dichiarazione congiunta sulla sicurezza economica entrerà nel dettaglio degli strumenti da utilizzare.

Tra i paesi del G7 il presidente Usa Joe Biden ha posto la Cina al centro della politica estera americana per via delle velleità di Pechino sulla’Isola di Taiwan.

Un aspetto da non trascuare è che tra i paesi del G7 come Canada, Francia, Germania, Italia e Regno Unito vi è una stretta correlazione e dipendenza economica dalla Cina.

Il mese scorso, la Cina ha definito una dichiarazione dei ministri degli Esteri del G7 che parlava di argomenti riguardanti la politiva economica aggressiva cinese “piena di arroganza e pregiudizio contro Pechino”.

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Rispetto all’amministrazione Trump, Biden è più diretto sulle questioni che riguardano la Cina.

La dichiarazione congiunta rilasciata ogni anno da tutti i leader del G7 segnala i comuni intenti dei potenti del mondo su una serie di questioni economiche.

I membri del G7 offriranno anche la prospettiva di un’ulteriore cooperazione con la Cina su aree come il clima.

Non siamo per il disaccoppiamento dell’economia statunitense e cinese, siamo per la riduzione del rischio, siamo per la diversificazione”, ha affermato il funzionario statunitense. “Questo principio è molto unificante”.

Considerata l’importanza della dichiarazione congiunta finale, i vari sherpa diplomatici delle delegazioni straniere stanno tutt’ora affinando le bozze che si scambiano vicendevolmente.

L’incontro del G7 sarà un importante banco di prova per le più importanti economie mondiali per saggiare la reale disponibilità dei loro paesi ad intreprendere davvero indirizzi economici comuni per contrastare la supremazia e la dipendenza delle catene di approvvigionamento dalle materie prime cinesi.

Le politiche americane sono state redatte, fino ad oggi, per cercare di negare l’accesso militare della Cina a strumenti che potrebbe utilizzare per ottenere la superiorità tecnologica. E’ prioritario pertanto limitare l’accesso ad alcuni semiconduttori che hanno obiettivi di caraettere militare.

Giovedì scorso il segretario del Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha affermato che la Cina ha chiaramente utilizzato la coercizione economica con Australia e Lituania.

“Coercizione economica cinese” al prossimo G7 di Tokyo

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