Colpito il sofisticato sistema missilistico russo S-400

Le forze militari dell’Ucraina hanno dichiarato di aver attaccato due navi da pattugliamento russe che operavano nel Mar Nero e di aver distrutto il sofisticato sistema di difesa missilistica terra-aria S-400 “Triumf” nella Crimea occupata dai russi. Alcuni analisti militari hanno descritto la perdita di tali attrezzature come “fallimenti tattici” da parte della Russia.

Gli attacchi di ieri hanno fatto seguito a un giorno in cui Kiev ha dichiarato di aver effettuato un attacco missilistico che ha danneggiato gravemente un sottomarino russo e una nave da sbarco della Marina che erano in riparazione in un cantiere navale nel porto di Sebastopoli, in Crimea, sede della Flotta del Mar Nero della Russia.

In un post pubblicato giovedì sull’app di messaggistica Telegram, l’esercito ucraino ha dichiarato di aver colpito due motovedette russe in una regione sud-occidentale del Mar Nero.

Il Ministero della Difesa russo ha confermato l’attacco alla nave Sergei Kotov in una dichiarazione mattutina, ma ha detto che l’assalto, che coinvolgeva cinque droni marini, è stato respinto. Non ha fatto menzione di danni.

L’esercito ucraino ha inoltre dichiarato di aver colpito un sistema di difesa aerea russo in un attacco a lungo raggio nelle prime ore di giovedì vicino alla città di Yevpatoriya, nell’ovest della Crimea.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha fatto particolare riferimento all’attacco in Crimea nel suo tradizionale messaggio notturno di questa notte.

Vi ringrazio per il trionfo di oggi – la distruzione del sistema di difesa aerea degli occupanti sul territorio della nostra Crimea. È un risultato molto significativo. Ben fatto!”.

L’intero personale del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina e la nostra Marina Militare dovrebbero essere particolarmente elogiati per questo”.

Una fonte dell’intelligence ucraina ha dichiarato che i droni da combattimento aereo hanno messo fuori uso il sistema di difesa aerea russo attaccandone il radar e l’antenna, dopodichè sono stati lanciati due missili da crociera Neptune che hanno distrutto i lanciatori del sistema di difesa.

I filmati circolati sui social media hanno mostrato potenti esplosioni e una coltre di fumo che si alzava nel cielo notturno, poi illuminato da una fiammata.

Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato, invece, che le sue difese aeree hanno abbattuto 11 droni durante la notte sopra la penisola, senza menzionare i danni.

Il think tank con sede a Washington, l’Institute for the Study of War (ISW), ha dichiarato giovedì che la notizia della distruzione del sistema missilistico terra-aria russo S-400 “Triumf” con base in Crimea in una “operazione speciale” indica seri problemi della difesa russa nella penisola occupata.

“L’attacco suggerisce che le forze russe erano impreparate a intercettare i missili con il sistema o non erano in grado di farlo”, ha dichiarato l’ISW.

Secondo l’ISW, le forze ucraine avevano colpito un sistema di difesa aerea russo S-400 vicino a Olenivka, in Crimea, anche alla fine di agosto.

Il secondo attacco ucraino a un importante sistema di difesa aerea russo nelle ultime settimane indica che questi fallimenti tattici possono riflettere un problema sistemico più ampio con le difese aeree russe nella Crimea occupata”, ha dichiarato il think tank.

L’ubicazione dell’attacco alla marina russa nel Mar Nero indicherebbe inoltre che l’Ucraina ha aumentato la capacità di colpire obiettivi russi lontani dalla sua costa.
Mentre la controffensiva di Kiev nel sud e nell’est è stata rallentata dai campi minati e dalle linee difensive russe, le forze ucraine hanno intensificato gli attacchi nella regione del Mar Nero, dove la Russia sta imponendo un blocco alle esportazioni via mare dell’Ucraina.
L’Ucraina si è sempre più affidata ai droni marittimi per attaccare gli obiettivi russi, colpendo all’inizio del mese scorso la nave da sbarco Olenegorsky Gornyak vicino alla base navale russa di Novorossiysk e una nave cisterna russa.
L’Ucraina continua a portare avanti la sua estenuante controffensiva, con combattimenti feroci in molte parti del fronte, ma senza significativi passi avanti nella campagna che ormai dura da tre mesi.

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