Crisi Israele-Hamas: All’Onu già si pensa alla fase due

Sradicato Hamas da Gaza già si pensa alla fase due, quella che dovrebbe iniziare il processo di normalizzazione dell’area a favore del popolo palestinese. L’idea sarebbe quella di utilizzare la United Nations Relief and Works Agency per gli aiuti umanitari e il governo dell’amministrazione ordinaria. La sicurezza dovrà essere garantita da una missione autorizzata dall’Onu a guida della Lega Araba – Riad e il Cairo come Paesi capofila. Se ne discute in seno all’Onu tra i cinque Paesi del Quint dove è inserita anche l’Italia e i Paesi arabi.

A tessere la fragile tela il segretario di Stato Usa Antony Blinken che in un tour de force senza precedenti ha incontrato il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, i vertici del governo egiziano e il presidente Abdel Fattah al-Sisi. Dopo diverse consultazioni è ritornato in Israele per confermare la posizione dei Paesi appena visitati: “Tutti i Paesi dove sono andato non vogliono che questo conflitto si allarghi”.

L’attività dell’alto diplomatico americano alla fine ha consentito di riaprire il valico di Rafah per far passare gli aiuti umanitari e consentire ai circa 600 americani presenti a Gaza di uscire. Anche l’acqua dolce è stata ripristinata nella zona meridionale di Gaza, anche se stenta ad arrivare per via di alcuni sabotaggi ad opera di Hamas.

Nel frattempo il fronte al nord, al confine con il Libano, si fa sempre più caldo: diversi sono stati i missili lanciati da Hezbollah che hanno anche lambito l’insediamento militare della missione Unifil di Naqura, sede del Quartier Generale. In risposta diversi sono stati i bomardamenti israeliani alle postazioni dei miliziani Hezbollah all’interno del territorio libanese.

Nel frattempo Biden ha ordinato ad un’altra portaerei la USS Eisenhover di raggiungere la USS G. Ford già presente in Medio Oriente in funzione anti Iran e addoppiato il numero degli aerei F-16, A-10 e F-15 nelle basi presenti nell’area. Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha inviato un team di forze speciali per gestire il disimpegno degli ostaggi americani.

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