Di Maio: “Tra i libici c’è tanto desiderio di Europa”

L’Unione europea “deve agire in maniera adeguata alle proprie responsabilità, in primo luogo per riportare pace e sicurezza in Libia“. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, in un’intervista al quotidiano austriaco “Die Presse”, ripresa dall’agenzia di stampa italiana Nova.  Precisa il ministro degli Affari Esteri, Di Maio: “Questo significa investire ogni possibile risorsa sul dialogo politico, il solo strumento per raggiungere una soluzione negoziata e durevole alla crisi libica, e avere la forza di opporsi alla politica della violenza, che rischia di portare il conflitto libico fuori controllo. L’Unione Europea ha già dato segnali importanti in questa direzione, anche con l’Operazione Irini, che sono convinto potrà contribuire in maniera significativa agli sforzi per la pacificazione del Paese, ma è opportuno continuare a lavorare per rafforzare la presenza europea in Libia. La Libia si trova ora ad un crocevia tra la prosecuzione di una guerra fratricida o il riavvio di un percorso di dialogo inclusivo verso una stabilizzazione duratura e sostenibile. L’Italia e l’Unione europea devono adoperarsi in ogni modo per mettere fine al conflitto e favorire la stabilizzazione del Paese. In Libia, tra i libici, c’è molto desiderio di Europa, c’è la speranza di ravviare una cooperazione di ampio respiro e mutualmente benefica. Questo è quanto ho potuto constatare nella mia più recente visita a Tripoli. Si tratta di un’importante apertura di credito nei confronti dell’Europa, che faremo bene ora a cogliere“.

Continuano le attività sul campo

Nel frattempo aerei da guerra non identificati hanno effettuato raid sulla base aerea di Al-Wattyia, ad ovest della capitale Tripoli. Lo ha riferito una fonte militare libica all’agenzia di stampa turca Anadolu confermando quanto rilanciato  da alcuni media pro Haftar, ovvero di un attacco dell’aviazione facente capo al generale Haftar sulla base aerea di Al Wattyia, a 130 km a sud ovest di Tripoli, vicino al confine tunisino, tornata da maggio in possesso del governo di Tripoli. La fonte, che ha preferito rimanere anonimo  ha affermato “che gli attacchi hanno preso di mira l’equipaggiamento all’interno della base, incluso un sistema di difesa aerea e non sono state riportate vittime”.

Parlamento Tobruk preme per la missione Onu Unsmil

II presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk (il parlamento della Libia che si riunisce in Cirenaica), Aguila Saleh, si recherà a Ginevra per sollecitare la Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ad attuare la Dichiarazione del Cairo, un’iniziativa sostenuta dall’Egitto volta a risolvere la crisi libica. Lo riferisce il sito web d’informazione “Libya Review”.L’iniziativa annunciata lo scorso 6 giugno dal presidente egiziano Abdel Fatahal Sisi prevede: l’attuazione di un cessate il fuoco permanente; il ritiro di tutti i mercenari stranieri dal territorio libico; lo smantellamento delle milizie e la consegna delle armi; la formazione di un nuovo Consiglio presidenziale che includa un presidente, due vicepresidenti e un primo ministro, tutti nominati per un mandato di un anno e mezzo, che può essere prorogato fino a un massimo di altri sei mesi; la stesura di una dichiarazione costituzionale per regolamentare le elezioni da fissare in una fase successiva. La proposta egiziana è stata respinta dal Governo di accordo nazionale (Gna) della Libia, l’organo esecutivo presieduto da Fayez al Sarraj e riconosciuto dalle Nazioni Unite.

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