Festa del Tricolore, Mattarella: Bandiera simbolo di democrazia e giustizia

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa del Tricolore: “La ricorrenza dei 221 anni della proclamazione a Reggio Emilia del primo Tricolore d’Italia offre nuovamente l’occasione per ricordare il lungo e sofferto percorso che ha portato all’unificazione e alla condivisione di un’identità nazionale e di un comune destino.Il Tricolore verde, bianco e rosso ha animato i moti rivoluzionari del 1821, ha entusiasmato gli ideali di libertà della Repubblica Romana nel 1849, ha guidato l’Armata sarda prima e italiana poi durante le campagne del Risorgimento e nei tragici conflitti mondiali del secolo scorso, fino ad essere definitivamente consacrato nella nostra Costituzione repubblicana. Simbolo che unisce tutti gli italiani, il Tricolore rappresenta l’emblema dei valori di libertà, di democrazia, di giustizia sociale, di rispetto dei diritti dell’uomo e di solidarietà che caratterizzano la Repubblica. Di questo patrimonio di storia, di cultura e di civiltà che il Tricolore evoca e mostra al mondo intero, siano sempre fieri e consapevoli tutti gli italiani, e ad esso si volgano con rispetto, onore e lealtà tutti coloro che condividono il sentimento di riconoscersi concittadini. Viva il Tricolore, viva la Repubblica”, conclude il capo dello Stato.

l tricolore italiano, quale bandiera nazionale, nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”. Ma perché proprio questi tre colori? Nell’Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.

E anche i reparti militari “italiani”, costituiti all’epoca per affiancare l’esercito di Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione:: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell’Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera. Al centro della fascia bianca, lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi.

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