Governo tecnico a settembre con a guida Giuseppe Conte

(di Massimiliano D’Elia) Sulla vicenda Siri il premier Giuseppe Conte non ha digerito la mancanza di rispetto da parte della Lega e di Matteo Salvini. Le dichiarazioni sulle dimissioni dopo l’incontro con i magistrati (non ancora fissato) non sono state gradite  a Conte, perchè il premier aveva chiesto al sottosegretario leghista, indagato per una presunta tangente di 30mila euro, di fare da subito un passo indietro per motivi di “opportunità”. Giuseppe Conte non si è sentito rispettato. Del resto cosa si aspettava visto che è stato messo lì solo per mediare le “bizze” di M5S e Lega?  

Per riprendersi la scena il presidente del Consiglio avrebbe minacciato un gesto eclatante: ”mi dimetto se i ministri leghisti diserteranno il prossimo Consiglio dei Ministri”. Un incontro, quello di mercoedì, che avrà in cima all’ordine del giorno, proprio le dimissioni del sottosegretario della Lega Armando Siri.

Conte, così facendo, minaccia una crisi di governo a pochi giorni dalle elezioni europee. Un suicidio, chiosava Salvini, l’altro giorno dall’Ungheria mentre incontrava Orban.

I nervi sono tesissimi a Palazzo Chigi poichè tante sono state le dimostrazioni che Salvini vuole sempre più sminuire la figura di Giuseppe Conte, specialmente alla luce di un eventuale governo tecnico semmai dovesse nascere a settembre, dopo i risultati delle europee. Il timore di Matteo Salvini è che a capo di questo “fantomatico” governo tecnico possa essere confermato proprio il mite ed accondiscendente Giuseppe Conte che gode dell’alto gradimento sia delle Istituzioni sia degli italiani.

Un governo tecnico che, secondo indiscrezioni di palazzo, sarebbe particolarmente gradito a Bruxelles e al Quirinale, in vista della prossima manovra finanziaria, al fine di evitare le “querelle” estenuanti dello scorso anno.  

Sulla vicenda Siri Luigi Di Maio non ha gettato benzina sul fuoco e  ha evitato facili esultanze: «non la considero una vittoria del M5S, mi auguro parentesi chiusa».

Matteo Salvini invece non ha butatto giù il rospo:«Conte mi sfidi sulle tasse, non sulla fantasia», e ancora, «più che sentire Giuseppe Conte vorrei sentire Antonio, per sapere se viene al Milan». Il premier aveva intenzione di cercare il presidente della Repubblica Mattarella, che sarebbe coinvolto da un eventuale decreto per rimuovere Siri, ma non aveva invece nessuna voglia di alzare il telefono per cercare Salvini: per lui, la questione è stata posta, valutata, risolta.

 

Governo tecnico a settembre con a guida Giuseppe Conte