Shavit, ex Capo Mossad: “Iran non può rinunciare all’arsenale nucleare”

Shabtai Shavit, uno dei direttori più longevi dell’agenzia di sicurezza israeliana, nota come  Mossad, ha affermato che Israele e il mondo non possono impedire all’Iran di sviluppare un proprio arsenale nucleare. Il super agente consiglia di  concentrarsi, invece, su sistemi di dissuasione. Shavit, che ora ha 80 anni, ha una lunga carriera in una delle agenzie di intelligence più potenti al mondo. Nel 1989  è stato nominato  direttore del Mossad quando il governo era guidato dal partito laburista di Yitzhak Rabin. Si è dimesso nel 1996 e gli successe Danny Yatom. Gli è stato dedicato anche un libro dal titolo, “The Head of the Mossad”,  pubblicato in ebraico nel 2018, dovrebbe essere disponibile in inglese a settembre.

Shavit ha rilasciato un’intervista a David Horovitz, fondatore del quotidiano The Times of IsraelHorovitz ha detto di aver parlato con Shavit il 2 giugno di quest’anno, la traduzione in lingua inglese dell’intervista è stata pubblicata da The Times of Israel l’8 luglio scorso.
Nell’intervista, Shavit è fortemente critico nei confronti del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che accusa di “non prendere decisioni come statista”. Sotto la guida di Netanyahu, afferma Shavit, la posizione di Israele “è tra le peggiori degli ultimi decenni” a livello internazionale, ad eccezione il rapporto privilegiato con gli  Stati Uniti. Ma anche questa alleanza è in dubbio, poiché la rielezione del presidente Donald Trump a novembre – una prospettiva che Shavit chiama “una catastrofe per gli Stati Uniti e il mondo” – è dubbia.
Sulla questione dell’Iran, Shavit dice di avere l’obbligo di parlare, non come politico o altra figura pubblica, ma come ufficiale dell’intelligence, e quindi considerare il peggior scenario per Israele. Shavit sostiene che lo scenario peggiore è che Teheran rifiuti di abbandonare la sua ambizione di sviluppare un arsenale nucleare. Se l’Iran decidesse di perseguire tale obiettivo, sarebbe molto difficile, se non impossibile per Israele evitare tale eventualità. Tuttavia, lo stato ebraico potrebbe provare a dissuadere l’Iran ad usare un’arma nucleare.
Perché ciò accada, Israele deve riconoscere che la logica principale dell’Iran “non è necessariamente:” Voglio avere una bomba per lanciarla su Tel Aviv ““, afferma Shavit. Al contrario, la  logica principale iraniana  è quella di elevare la sua “influenza e status” nella regione, principalmente nei confronti di Arabia Saudita, Turchia e Israele. Inoltre, il regime di Teheran sta cercando di sviluppare armi nucleari al fine di ottenere ciò che Shavit chiama “immunità” da un potenziale attacco militare da parte degli Stati Uniti.
Una volta che Israele riconosce che l’Iran non è intenzionata a distruggere lo stato ebraico può anche smettere di impedire a Teheran di costruire armi nucleari. Israele può solo  convincere gli iraniani che “l’Iran cesserà di esistere” se decidesse di fare uso del suo arsenale nucleare. Questa politica di deterrenza può essere esercitata indipendentemente dal fatto che i religiosi  rimangano in carica a Teheran o che siano rimossi dal potere dal Corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica, eventualità che Shavit ritiene possibile.

Shavit, ex Capo Mossad: “Iran non può rinunciare all’arsenale nucleare”