Emergenza migranti: La Lamorgese da sola si fa in quattro e chiede aiuto alla Difesa

Rispetto allo stesso periodo del 2019 gli sbarchi sono triplicati raggiungendo la cifra di 12.228 dei quali solo a luglio 5.278,  un terzo  pari a 4354 sono i tunisini. 

(di Massimiliano D’ELIA) La Tunisia sta soffrendo una grave crisi economica perché non può più usufruire delle entrate del turismo a causa degli effetti della pandemia da CoViD-19. Questo dimostra l’impennata degli arrivi di migranti non proprio in fuga da una guerra o perchè vittime di persecuzioni. Ieri ha attirato i riflettori dei media l’arrivo di  una famiglia di undici persone sbarcata con un barboncino, bagagli al seguito con addosso tipici abiti da turista. 

Anche loro sono stati inviati presso uno dei tanti hot spot sovraffollati siciliani per i previsti screening sanitari (test sierologici e tamponi). Parliamo di strutture che accolgono fino a 700 persone rispetto alle 80 previste. Di fronte ad un periodo di quarantena obbligatorio, in centri stracolmi dove le condizioni di  vita probabilmente sono  più infernali che dai luoghi dove sono scappati, i migranti fuggono: “l’importante è riuscire ad allontanarsi da quelli “pollai”.  Ad inasprire il dibattito interno i fatti accaduti a Porto Empedocle e Caltanissetta, dove a detta dei rispettivi sindaci la  situazione è fuori controllo: circa una centinaia di migranti sono sfuggiti alle deboli maglie di sicurezza dei centri di raccolta. Il ministro Lamorgese  ha detto che si ratta di “flussi incontrollati che creano all’Italia seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale e che si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali interessate dal centri di accoglienza”. Di fronte al fuggi, fuggi generale, e alle rimostranze delle comunità locali siciliane, il Governo centrale ha deciso di intervenire, ovvero il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sta cercando di correre ai ripari quando la diga ha già rotto gli argini.

Il Governo ha deciso di inviare l’Esercito per controllare gli hot spot, per contenere l’emorragia. La Difesa, quando chiamata, è sempre pronta ad intervenire. Il ministro dell’Interno Lamorgese in alcune sue affermazioni ha palesato un sentimento oramai comune a gran parte della maggioranza: lo scarso interesse del  premier Conte ai dossier caldi quelli che potrebbero intaccare il suo consenso.L’Interno ha chiesto quindi soccorso al ministero di Guerini. Sarebbero 300 i militari che verranno distolti dell’operazione Strade Sicure e dislocati in Sicilia dove si sta pensando di utilizzare  caserme in disuso per allestire  tensostrutture. Al vaglio anche una nave da circa 1000 posti per tenere i migranti in quarantena, certi che da lì non potranno scappare. A mostrare velato nervosismo anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Qui è una questione di salute pubblica. Il virus non è scomparso. Lo Stato ha il dovere di occuparsi di questo genere di problemi“. Una frecciatina, indirizzata a Giuseppe Conte che però ha un alibi: è alle prese con tante altre beghe riferite alla costituenda  task force-tavolo interministeriale per il Recovery Fund e alla richiesta al Parlamento dell’ulteriore scostamento di bilancio. Nel frattempo la  Lamorgese si sta facendo in quattro, ieri è stata  a Tunisi per chiedere al presidente Kais Saied una determinante azione della Tunisia nel controllo delle coste per arginare  le partenze. La proposta italiana è quella di un consistente aiuto economico per svariati milioni di euro. Trenta del Viminale con un piano triennale, più i fondi della Farnesina e quelli della Ue. 

Il presidente  tunisino Saied ha mostrato la sua personale soddisfazione per l’incontro ma ha subito battuto cassa: “Occorre allestire  un radar, formare la guardia costiera e garantire la manutenzione delle motovedette”.

La domanda sorge spontanea, ma dov’è l’Europa solidale tanto osannata nella condivisione del debito comunitario con il Recovery Fund?

I 208 miliardi di euro concessi all’Italia (102 in presiti) potrebbero essere il prezzo pagato per non parlare più di ridistribuzione dei migranti in Europa?

 

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