(di Massimiliano D’Elia) Mercoledì ci sarà il Consiglio dei Ministri per approvare il Recovery Plan italiano dopo aver apportato le correzioni necessarie richieste dai partiti di maggioranza, punto e basta. Il Quirinale “congela” così la crisi di governo facendo recapitare il messaggio direttamente a Matteo Renzi che avrebbe voluto, invece, ritirare le sue due ministre prima del Cdm, per decretare ufficialmente la crisi di governo.

Dopo il Cdm il Recovery Plan dovrà passare alle Camere entro questa settimana, Bruxelles non può attendere le beghe italiane. Non finiscono però le intemerate delle ministre renziane, la Bellanova ieri: “Il tempo è davvero finito e questa esperienza per me è archiviata. Arrivi questo benedetto Recovery Plan, ci si dia il tempo di valutarlo e ci si confronti in Consiglio dei Ministri”.

Nel frattempo si tessono le fila della tela della concordia, sperando che si giunga ad un punto di incontro momentaneo, per il bene del Paese. Dal Pd fanno sapere che il solo punto di ricongiungimento delle sorti della maggioranza è un Conte ter e non un rimpasto dell’attuale governo, con un patto di legislatura, da stringere dopo il varo del Recovery, mettendo sul piatto un compromesso sul Mes e i soldi alla Sanità, sulla legge elettorale, le riforme e sugli altri nodi, come Autostrade e la Giustizia.

Ad Iv verrebbero poi concessi posti di rilievo all’interno del governo tipo la Boschi al Lavoro e Rosato alla Difesa. Renzi, dal canto suo, però continua imperterrito con la narrativa degli ultimi giorni: “Sono mesi che chiediamo di correre, il premier continua a rinviare come suo costume, noi abbiamo detto tutto ciò che vogliamo, nessuno ci cerca, ma noi siamo compatti nel dire che così non si va avanti”.

Il premier Conte continua a non fidarsi di Renzi cercando di evitare il capitolo dimissioni anche se dal Pd sono certi che con l’avallo preventivo di Mattarella ad un Conte ter Renzi non potrà tirarsi indietro all’ultimo momento: “Se Matteo prende un impegno formale con Mattarella, che darà la fiducia a un Conte ter, poi non può certo disattenderlo”. Goffredo Bettini è più esplicito: “Si stanno creando le condizioni per andare avanti con un accordo”. 

Hanno anche dato assicurazione a Renzi che oggi pomeriggio gli arriveranno i testi completi del Recovery Plan (e non un Bignami, come aveva chiosato ieri sui social la Bellanova) per essere esaminati in 24 ore come richiesto da Iv.

La crisi quindi è stata “congelata” dal Quirinale per almeno una settimana, toccherà vedere se Renzi poi andrà fino in fondo, ovvero sostituire il premier Conte con una personalità gradita non solo a Iv ma anche al Pd.

I 5 Stelle in tutta questa faccenda risultano “non pervenuti”.

Il Quirinale “congela” la crisi