La Cina alza la voce sulle probabili sanzioni

La Cina non ha mai fornito armi alle parti interessate al conflitto in corso nel mezzo dell’Europa. “Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile”. Così il ministro degli esteri cinese Qin Gang.

A parlare dell’applicazione di eventuali sanzioni alla Cina è stato Biden durante l’incontro con il cancelliere tedesco Scholz, avvenuto giorni fa alla Casa Bianca. In realtà si è parlato di sanzionare alcune aziende cinesi che starebbero fornendo aIla Russia componenti elettronici e meccanici utili a quelle industrie che sono state convertire in produzione bellica. Il neoministro degli Esteri, Qin Gang, nel suo primo briefing con i media a margine dei lavori parlamentari annuali, ha accennato a “una mano invisibile” che sembra sostenere una crisi prolungata.

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“E’ una tragedia che poteva essere evitata: la Cina sceglie la pace sulla guerra, il dialogo sulle sanzioni” e la de-escalation all’escalation“, ha enfatizzato Qin sul conflitto tra Russia e Ucraina.
Se gli Stati Uniti non “frenano e continuano sulla strada sbagliata, ci saranno sicuramente conflitti e scontri. Chi ne sopporterà le catastrofiche conseguenze?” Secondo Qin Gang “contenimento e repressione non renderanno grande l’America e non fermeranno il rinnovamento della Cina”.

Qi sulla vicenda del pallore aerostatico ha detto che gli Stati Uniti “hanno agito con una presunzione di colpa, reagito in modo eccessivo, abusato della forza e drammatizzato l’incidente”.

La Cina alza la voce sulle probabili sanzioni

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