Londra – Mosca, ad alta tensione: altre 14 morti sospette

La comunità internazionale osserva con la massima attenzione la vicenda che sta interessando Londra e Mosca  per il presunto utilizzo di agenti chimici nervini militari nell’attentato subito dall’ex spia russa Skripal e sua figlia il 4 marzo scorso. Theresa May ieri al parlamento, dopo le prime indagini, ha accusato la Russia di essere la regia dello spiacevole e pericoloso attentato con armi non convenzionali ed avvenuto in territorio extranazionale.
La Russia gioca d’anticipo e rimanda al mittente le accuse infamanti, chiedendo di poter partecipare alle indagini poiché coinvolgono un cittadino russo.

Al riguardo ha chiesto campioni del gas nervino utilizzato nell’attacco. Nel frattempo il Ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha convocato l’Ambasciatore inglese in Russia. Il momento non è favorevole per il governo russo, poiché a fine mese ci sono le elezioni presidenziali e a giugno iniziano i mondiali di calcio. Mosca, come detto, è passata subito al contrattacco con il  ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov che, in un comunicato, ha riferito di non rispondere all’ultimatum, lanciato ieri da Theresa May, dove giudica “altamente probabile” il coinvolgimento russo nell’avvelenamento.

Lavrov chiede, nel quadro della Convenzione sulle armi chimiche, di poter accedere alle sostanze che hanno avvelenato i due cittadini russi, per dare chiarezza biunivoca alla vicenda.

Londra per ora incassa il sostegno dell’Ue, con per il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, che parla di solidarietà “europea, inequivocabile, incrollabile e molto forte”, ed esibisce l’appoggio internazionale ricevuto dagli alleati: Il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, si è detto “molto incoraggiato” e ha citato in particolare “il presidente francese Macron, Sigmar Gabriel, omologo tedesco, e Rex Tillerson,  il capo del dipartimento di Stato.

Da Washington arriva l’aperta condanna e l’accusa  che la Russia ha esteso l’utilizzo delle armi chimiche dalla Siria alle strade di Salisbury.

Ahmet Uzumcu, direttore dell’Opac (l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) si è detto “molto preoccupato” per l’attacco con gas nervino, il ministro dell’Interno britannico, Amber Rudd, ha fatto sapere che nelle prossime settimane la polizia e l’MI5 verificheranno anche le 14 morti avvenute nel Regno Unito e che, all’epoca dei fatti, non furono considerate sospette ma che potrebbero invece essere legate alla Russia.

Il riesame era stato sollecitato la settimana scorsa dalla deputata laburista Yvette Cooper che, facendo riferimento a un’inchiesta pubblicata nel giugno 2017 da un media americano, BuzzFeed, aveva indicato “14 morti trattate come non sospette dalla polizia britannica” ma che sarebbero state “identificate dall’intelligence Usa come potenzialmente connesse a Mosca.

 

Londra – Mosca, ad alta tensione: altre 14 morti sospette