Paracadutisti russi in Kazakistan per sedare i violenti disordini

Secondo quanto riportato da “Reuters”, paracadutisti russi sono stati inviati in Kazakistan come forza internazionale di mantenimento della pace per sedare i violenti disordini scoppiati nel paese dell’Asia centrale.

L’annuncio è stato dato da un’alleanza militare di ex stati sovietici.

La polizia kazaka, in precedenza, aveva affermato che, durante i disordini, provocati dall’aumento dei prezzi del carburante, le forze armate avevano “eliminato” decine di rivoltosi nella città di Almaty.

Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, per sedare la rivolta, aveva chiesto l’intervento della Collective Security Treaty Organization (CSTO), un’alleanza militare composta da Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan, accusando le bande “terroristiche” addestrate all’estero per le violente proteste .

Diversi mezzi corazzati e decine di truppe sono entrati nella piazza principale di Almaty giovedì mattina, dove centinaia di persone stavano protestando contro il governo per il terzo giorno.

Secondo i testimoni di Reuters, si sono sentiti degli spari mentre le truppe si avvicinavano alla folla, calmando la situazione nella piazza. Alcuni video, non verificati sui social media, hanno mostrato truppe che pattugliavano le strade di Almaty durante la notte.

La televisione di stato giovedì ha messo in visione un video che mostrava diverse armi presenti per strada e un gruppo di persone che si avvicinavano per prenderle. L’agenzia di stampa TASS ha citato il ministero della salute kazako secondo cui più di 1.000 persone sono state ferite durante le proteste e più di 400 di loro erano in ospedale.

I disordini, iniziati come proteste contro l’aumento del prezzo del gas di petrolio liquefatto, un carburante utilizzato dai poveri per alimentare le loro auto, si sono trasformati in rivolte anti-governative alimentate da un profondo risentimento nei tre decenni di governo dell’ex presidente Nursultan Nazarbayev e il suo successore.

Nazarbayev, 81 anni, che non si è mai rilasciato dichiarazioni dall’inizio delle proteste, si è dimesso nel 2019 ma rimane una forza politica e la sua famiglia sembra controlli gran parte dell’economia del paese ritenuta la più grande dell’Asia centrale.

Secondo quanto ha dichiarato il successore di Nazarbayev, Tokayev, le bande stavano sequestrando edifici, infrastrutture e armi. “È una lesione dell’integrità dello stato e, soprattutto, è un attacco ai nostri cittadini che mi chiedono… di aiutarli con urgenza“, ha affermato.

Ha anche ordinato la protezione del governo per le ambasciate straniere e le imprese di proprietà di società straniere. La reputazione di stabilità della nazione aveva contribuito ad attrarre centinaia di miliardi di dollari di investimenti esteri nelle industrie petrolifere e dei metalli.

La TV di Stato ha anche affermato che la Banca nazionale del Kazakistan ha deciso di sospendere l’attività delle banche nel Paese per la sicurezza dei propri lavoratori. Internet nel paese è per lo più inattivo.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stato russa “Sputnik”, citando il ministero degli interni kazako, otto soldati della polizia e della guardia nazionale sono stati uccisi nei disordini di martedì e mercoledì. Le agenzie di stampa russe, citando i media kazaki, hanno poi affermato che, nel corso di una operazione descritta di “antiterrorismo”, altri due soldati sono rimasti uccisi nell’aeroporto di Almaty.

Paracadutisti russi in Kazakistan per sedare i violenti disordini