Putin trasforma l’operazione speciale in guerra patriottica di tutta la Nazione russa

La Società storico militare con il patrocinio del ministero della Difesa russo ha allestito una mostra itinerante dal titolo “Eroi con il cuore eternamente russo”. L’esposizione è composta da 48 pannelli dove vengono raccontati i caduti russi in Ucraina. La frase che campeggia all’inizio della mostra: “In più di mille anni di esistenza della Russia, sono stati molti i tentativi di soggiogare e smantellare il nostro Stato. Ma i nostri antenati sapevano come respingere gli aggressori“.

Da settembre scorso è stata allestita a Smolensk, a Simferopoli in Crimea, a Stavropol, a Rostov-sul-Don, a Ulianovsk, la città natale di Lenin, nella regione di Ekaterinburg, nella repubblica di Buriatia in Siberia, uno dei principali serbatoi di coscritti, a Pskov.

Oggetto principale della mostra è il Donbass dove migliaia di militi dell’Armata Rossa furono insigniti del titolo di eroi dell’Unione Sovietica per il coraggio e il valore dimostrati nel corso della liberazione del Donbass. Oggi i nipoti e i pronipoti della generazione dei Vincitori hanno dovuto mettersi di nuovo alla difesa della stessa verità e del diritto di parlare la lingua russa, della conculcata memoria storica, della propria terra e dei propri cari.

A Mosca, la mostra è stata montata al Museon, di fronte al Gorky Park, dove sono raccolti i vecchi monumenti sovietici.

Non solo la mostra, a Mosca svettano dai palazzi del potere anche difese antiaree e missilistiche. Dopo le speculazioni dei media la Difesa ha fatto sapere che si è trattatto di una esercitazione di difesa aerea, condotta per proteggere le proprie infrastrutture più importanti in caso di un attacco dal cielo.

Una versione poco convincente che ha, di fatto, un valore altamente emotivo per la popolazione civile. E’ stato lanciato un segnale chiaro, la guerra a questo punto è di tutti. L’operazione speciale militare si è trasformata in guerra frontale dove potrebbe essere colpita la Madre Patria e il suo popolo.

Il vicepresidente del consiglio di sicurezza della Federazione, Dmitry Medvedev sui social ha ricordato che la Russia ha sconfitto Napoleone e Hitler”. Ciò, “significa che gli ucronazisti e l’Europa occidentale sono gli eredi diretti di coloro che hanno combattuto contro la Russia. La guerra contro di loro è la nuova Guerra Patriottica. La vittoria sarà nostra, come nel 1812 e nel 1945“.

Da operazione speciale a guerra patriottica, così Putin suona la carica nell’ultima fase del conflitto. Così Putin in visita alle truppe che li ha chiamati “krasnoarmejtsy“, come i combattenti della Grande Guerra Patriottica, che facevano parte della Krasnaya Armija, l’Armata Rossa: “Oggi a battersi contro il nazismo europeo che ha alzato la testa si sono schierati cittadini della Federazione russa, delle repubbliche di Donetsk e Lugansk. Veri eroi dei nostri tempi, essi lottano per la pace e il futuro della nostra grande e amata Patria”.

Putin trasforma l’operazione speciale in guerra patriottica di tutta la Nazione russa

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