Xi Jinping e Vladimir Putin, quest’anno si sono sentiti per ben tre volte, l’ultima volta ieri durante quasi due ore di colloquio da remoto in videoconferenza. I due paesi ad est del globo, antiamericani per antonomasia, stanno da tempo tirando le fila per cercare costituire un blocco granitico da contrapporre agli Stati Uniti e ai loro alleati della Nato. 

Lo spirito di questo rinnovato sodalizio viene chiaramente evidenziato nella nota congiunta rilasciata a margine degli incontri: “Un nuovo modello di cooperazione si è formato tra le nostre nazioni basato sui principi della non interferenza negli affari interni altrui, del rispetto degli interessi reciproci e della determinazione a trasformare il confine condiviso in una cintura di pace eterna e di buon vicinato. Un esempio di autentica cooperazione tra Stati nel XXI secolo”.

Il più eloquente è Putin che rivolgendosi a Xi Jinping ha detto:” Caro amico, sono molto felice di vederti. A febbraio ci incontreremo finalmente di persona alle Olimpiadi a Pechino”. Gli americani per ritorsione saranno presenti solo con gli atleti, mancheranno funzionari sportivi e rappresentati governativi.

L’antiamericanismo accomuna Pechino e Mosca, non solo per via dei riscontri storici ma soprattutto per alcune situazioni attuali che hanno sempre più inasprito i già difficili rapporti tra questo nascente blocco dell’est e il mondo occidentale. Gli americani, per enfatizzare la posizione dell’occidente, hanno di recente  escluso  dal vertice sulla democrazia proprio Cina e Russia, accusate  di violazioni dei  diritti umani (uiguri in Cina) e di operazioni militari tendenti ad imporre la supremazia di uno Stato nei confronti di un altro (Ucraina-Taiwan-Xinjiang).

Al riguardo Xi è molto duro: “Cina e Russia hanno adempiuto attivamente alle loro responsabilità, hanno promosso una risposta unita e globale contro il Covid, hanno comunicato il vero significato della democrazia e dei diritti umani e hanno agito come baluardo per seguire il vero multilateralismo e sostenere l’equità e la giustizia nel mondo. Attualmente alcune forze, con il pretesto della democrazia e dei diritti umani, stanno interferendo nei nostri affari interni, calpestando brutalmente il diritto internazionale”.

Putin durante questi incontri ha avuto il sostegno da Xi sulla richiesta presentata a Washington di garanzie legali di sicurezza sull’allargamento della Nato a Est e il dispiegamento di armamenti in Ucraina e nei Paesi limitrofi alla Federazione Russa. 

Cina e Russia per ora cercano, quindi, di impostare alcuni filoni di comune interesse geopolitico, parlare di alleanza strategica sarebbe avventato, considerata la diffidenza reciproca dei due paesi che condividono, al momento, solo una lunga linea di confine.

Certo è che la presenza sempre più ingombrante della marina Usa nel Mar Cinese Meridionale, nel Pacifico e nel Mare del Nord, sostenuta da poderose  alleanze regionali come il Quad e l’Aukus, non favoriscono la distensione ma orientano gli avversari ad avvicinarsi anche se solo per obiettivi strategici  e non in una alleanza strutturata a 360 gradi. 

Russia e Cina, prove per un nuovo Blocco Strategico antioccidentale

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