Sindacati Militari: “Trattati come fantasmi, siamo ancora in attesa di risposta”

Così in un comunicato stampa il presidente del Sindacato Italiano Militari – Aeronautica Militare – SIM AM, Sinibaldo Buono, rappresenta di essere ancora in attesa di una risposta da parte del ministro della #Difesa, #Trenta e dal premier #Conte : “Abbiamo ascoltato con compostezza istituzionale e pragmatica dissertazione l’estrema eleganza dimostrata dal Presidente del Consiglio che, da uomo di cultura e professionista eccellente, nella tanto attesa conferenza stampa, ha puntato a tenere le fila di una situazione molto complessa quale è quella della politica italiana attuale.

Una fase del governo gialloverde che sta osservando attacchi trasversali giunti da ogni angolo e che si sono spinti persino ad affrontare anche il famoso argomento “pensioni d’oro“, sul quale invito a dedicare ulteriori riflessioni considerato che dal taglio di tale emolumenti sono escluse le “pensioni di privilegio dipendenti da causa di servizio” – che tra il personale che indossa una divisa non sono rare – e che potrebbero invece essere serenamente affrontate per vie legali come probabilmente faranno altri ex dirigenti della Pubbliche Amministrazioni (magistrati, medici.. Ecc).

A noi Sindacalisti militari interessano, invece, le settimane ormai già trascorse dalla lettera indirizzata per competenza al Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta e per conoscenza, proprio al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte con la quale auspicavamo una reazione verso l’ultima circolare del Gabinetto del Ministro che limita la sindacalizzazione dei militari al punto tale, tra le tante altre cose, da esser costretti a raccogliere le deleghe esclusivamente fuori dall’orario di servizio come fossimo degli “alieni” piovuti da non so dove.

Ebbene ancora non abbiamo avuto risposta!

Presidente Conte, Signora Ministro Trenta, comprendiamo il momento delicato ma, come il grillo parlante di Pinocchio, vi ricordiamo che, se avete un secondo del vostro tempo mentre si cerca di tenere in vita questo governo, noi e le centinaia di migliaia di cittadini con le stellette staremmo ancora aspettando una risposta”.

 

Testo Lettera congiunta del 23 maggio 2019

SINAFI – Sindacato Nazionale Finanzieri – SIM Aeronautica – SIM Marina – SIM Guardia Costiera – SIM Guardia di Finanza – LRM – Libera Rappresentanza Militare – SAM – Sindacato Autonomo Militari – SIULM – Sindacato Unitario Lavoratori Militari – SIM Carabinieri

Come è noto le scriventi OO.SS. militari, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale 120/2018, sono state preventivamente autorizzate, dai Ministri di riferimento, a costituirsi e ad operare in difesa dei propri iscritti in servizio ed in ausiliaria.

A distanza di circa un anno dall’emanazione della sentenza, le attività delle associazioni regolarmente costituitesi sono totalmente paralizzate, nelle caserme si assiste ad un personale disinformato su questo processo di innovazione democratica della funzione rappresentativa e si registrano diffusi sentimenti di paura persino a parlare delle organizzazioni sindacali.

Le involutive circolari emanate unilateralmente e, quindi, non a seguito di un tavolo paritetico con le OO.SS. riconosciute, dal Gabinetto del Ministro della Difesa e successivamente da quello dell’Economia, evidenziano marcati profili d’illegittimità ed incostituzionalità e non soddisfano l’esigenza di instaurare le corrette e proficue relazioni sindacali che questo processo richiederebbe.

Le stesse, infatti, si sono arrogate il diritto di voler delineare ambiti e limiti di azione delle OO.SS., conculcando fortemente le prerogative delle stesse, in evidente contrasto con la convenzione 87 OIL concernente la protezione della libertà sindacale, con l’art. 39 della Costituzione e, non da ultimo, con la già citata sentenza 120/2018.

L’impossibilità di utilizzare locali dell’Amministrazione, per poter illustrare al personale la propria organizzazione e le progettualità che si intendono intraprendere o per ospitare le strutture territoriali delle OO.SS., nonché l’obbligo di avviare un’interlocuzione solo a livello centrale, costituiscono una grave compressione delle prerogative sindacali.

Analogamente, siamo fortemente contrariati per il testo base della PDL 875, approvato in Commissione Difesa della Camera dei Deputati, che evidenzia un immotivato, illegittimo e pericoloso stravolgimento del nucleo essenziale dell’organizzazione sindacale, così come delineata dall’art. 39 della Costituzione, nonché un’irragionevole compressione della libertà sindacale stessa, non certamente in linea con le previsioni di cui all’art. 9 della Convenzione 87 OIL.  

Forti di queste considerazioni, peraltro supportate da un autorevole parere giuridico, che opportunamente alleghiamo, emanato da esperti di diritto del lavoro e costituzionale, le scriventi OO.SS. chiedono ai Signori Ministri la convocazione immediata di un tavolo di confronto paritetico sulle tematiche evidenziate.  

In attesa di un cortese cenno di riscontro si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

parere giuridico comitato scientifico definitivo

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