Talebani ad un passo da Kabul

Secondo le previsione dell’Intelligence Usa i talebani sarebbero vicini alla presa di Kabul. E’ quanto riferiscono al Washington Post funzionari dell’amministrazione Biden, spiegando che i militari Usa ritengono che Kabul possa capitolare entro i prossimi 90 giorni, mentre altre previsioni più pessimistiche anticipano ai prossimi 30 giorni la data della conquista talebana. Le fonti del quotidiano Usa, che hanno voluto mantenere l’anonimato a causa della delicatezza del tema, affermano che la situazione in Afghanistan è molto più compromessa di quanto si ritenesse lo scorso giugno, quando l’intelligence prevedeva che la caduta di Kabul potesse avvenire nell’arco di sei mesi dal ritiro delle truppe americane. “Tutto si sta muovendo nella direzione sbagliata“, riferisce un funzionario a conoscenza del nuovo rapporto di intelligence. Il presidente Joe Biden, nonostante i rapidi successi militari dei talebani, compresa la conquista di otto capoluoghi provinciali (Farah, Pul-i-Khumri, Kunduz, Sar-i-Pul, Taloqan, Zaranj, Sheberghan e Aybak) ha detto di non “rimpiangere” la decisione di mettere fine al ventennale intervento militare Usa in Afghanistan e di non considerare alcuna modifica ai piani di ritiro.

Zalmay Khalilzad, inviato della Casa Bianca per l’Afghanistan, è partito per Doha per cercare di convincere i talebani a fermare l’offensiva. Il Dipartimento di Stato Usa sostiene che i livelli di violenza in Afghanistan si sono alzati in maniera inaccettabile, e non sono coerenti con l’accordo fra Stati Uniti e talebani. Nel frattempo gli afgani stanno raggiungendo Kabul, l’ultima roccaforte del governo provvisorio riconosciuto.

L’Europa si gira dall’altra parte. La Commissione Ue ha notificato a Kabul che vuole sospendere per tre mesi le operazioni di rimpatrio forzato dei migranti. Bruxelles sottolinea che data la situazione, non si prevede di fare rimpatri forzati verso l’Afghanistan. In disaccordo Austria, Danimarca, Belgio, Olanda, Germania Grecia: sostengono che “fermare i rimpatri di chi si è visto respingere la richiesta di asilo manderebbe un segnale sbagliato e probabilmente spingerebbe ancora altri cittadini afgani a lasciare le loro case per dirigersi verso l’Europa”. La Commissione Ue in risposta a Kabul ha detto che spetta ai diversi membri Ue la definizione di Paese sicuro dove rimpatriare chi non ottiene l’asilo.

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