Apocalisse Beirut, l’intelligence aveva avvisato il governo due settimane prima

Le agenzie di intelligence avevano avvertito il primo ministro libanese un mese prima dell’esplosione al porto. Così in un’inchiesta il The Times svela il retroscena. 

ll presidente Aoun è sotto pressione perchè alcuni documenti dimostrano che il primo ministro libanese e tutto il governo  erano stati avvertiti, almeno due settimane prima  dei pericoli al porto di Beirut in riferimento al nitrato di ammonio conservato nell’hangar n. 12.

Lunedì scorso il primo ministro Hassan Diab e il suo gabinetto si sono dimessi mentre il presidente Aoun è rimasto in carica dicendo che la presidenza non è responsabile della gestione del porto e che aveva ordinato alle agenzie di sicurezza di “fare ciò che era necessario” per trattare quel nitrato di ammonio. 

Nonostante le dimissioni del premier Diab i manifestanti chiedono la testa anche degli altri oligarchi ancora al potere. Il sessantenne Diab è stato nominato a gennaio, prima di allora era professore universitario. Anche il  presidente Aoun e Nabih Berri, il presidente del parlamento, non hanno mai avuto un forte consenso perché rappresentano per l’opinione pubblica il potere “settario” nato dopo la guerra civile del 1975-90. 

Il presidente Aoun, 85 anni, è stato capo di stato maggiore dell’esercito durante la guerra e rappresenta il più grande partito a guida cristiano maronita del Libano. 

Il presidente del parlamento, Nabih Berri, 82 anni, presidente da 30 anni, guida Amal, un partito sciita nato come forza politica durante la guerra civile,  legato a Hezbollah, la milizia armata sostenuta dall’Iran e inserita nell’elenco dei gruppi  terroristici dagli Usa. 

La popolazione da giorni è scesa in  strada intonando inferocita lo stesso slogan: “Devono tutti andare a casa”. 

L’esplosione, che ha lasciato un immenso cratere nei moli del porto, ha distrutto le finestre a più di cinque miglia di distanza. All’inizio molti residenti hanno temuto che l’esplosione fosse stata causata da una bomba o da un raid aereo israeliano. 

Dopo qualche ora si è capito che tutto è stato causato dalle  2.750 tonnellate di nitrato di ammonio sequestrato da una nave di proprietà russa e battente bandiera moldava nel 2013. Era diretta in Mozambico ma fu bloccata in Libano per problemi con i pagamenti delle tasse di transito. Molti analisti sostengono che la reale destinazione del pericolo carico della nave moldava  Rhosus  è sempre stata Beirut, quella del Mozambico era solo una montatura fatta ad arte.

Il nitrato di ammonio è utilizzato sia come fertilizzante ma anche come esplosivo, spesso utilizzato dai terroristi. Numerosi documenti hanno dimostrato che tante persone nel porto e più in alto nella catena di comando sapevano che la concentrazione di nitrato di ammonio conservata presso l’hangar n. 12 era molto pericolosa. Nonostante le varie segnalazioni mi nessuno ha mosso un dito.

Secondo alcune agenzie di stampa e televisione locali, un’inchiesta giudiziaria sollecitava di proteggere il nitrato di ammonio per evitare che potesse essere utilizzato per attacchi terroristici. 

L’ufficio del premier Diab ha dichiarato di aver trasmesso tali documenti al consiglio supremo della difesa. Il signor Aoun inizialmente ha affermato che l’esplosione poteva essere stata innescata da “forze straniere”, il riferimento era Israele ma in maniera indiretta anche Hezbollah. 

Gli esperti ad oggi sostengono che l’esplosione è avvenuta in seguito ad un incendio. Fonti dell’intelligence statunitense sostengono, invece, che l’incidente può essere legato ad attività terroristiche. Gli americani sostengono anche che Hezbollah non è solita conservare i propri esplosivi in un unico posto, ma in tanti diversi ed in piccole quantità. Quindi avrebbero nitrato di ammonio per esplosivi in ​​piccole quantità, probabilmente sottratto in parte anche dall’hangar n. 12.

Considerati gli intrecci “pericolosi” a Beirut, tra entità statuali ed estere, forse è meglio che la verità non venga mai rivelata perchè potrebbe essere davvero “detonante” per l’intera regione.

 

Apocalisse Beirut, l’intelligence aveva avvisato il governo due settimane prima