Avvicinamento Israele-Arabia Saudita con il placet degli Usa ma con tante incognite

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu di fronte all’Assemblea Generale dell’Onu ha pronunciato un discorso che potrebbe assumere portata storica per l’importanza dell’annuncio: “Israele e Arabia Saudita sono vicini ad un accordo di pace storico”. Sempre Netanyahu ha fatto poi intendere che l’accordo è condiviso con l’amico Joe Biden.

Dalle dichiarazioni ufficiali sembre che tutto possa andare nel verso auspicato, ovvero riuscire a pacificare Israele con gli Stati arabi per ottenere un agevole ma pur sempre complicato riconoscimento statuale.

Oggi il Giornale riporta un’indiscrezione che complica la già di per se controversa ed annosa questione. Di fatto il presidente americano avrebbe posto condizioni severe al premier israeliano, ponendo alla base della normalizzazione dei rapporti con Riad gli accordi di Abramo.

Il retroscena è stato rivelato dal NYT. A quanto pare Biden avrebbe invitato Netanyahu alla Casa Bianca entro quest’anno come gesto di estrema cordialità ma gli avrebbe anche chiesto, nel contempo, di fare qualcosa di davvero difficile per ottenere l’accordo di pace, ossia “limitare in modo verificabile gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, migliorare le condizioni di vita e di viaggio dei palestinesi in quella zona, estendere l’amministrazione palestinese su gran parte delle sue aree popolate in conformità con gli accordi di Oslo, concordare in generale azioni sul campo che preservino l’opzione di una soluzione a due Stati”.

Biden rivolgendosi sempre a Netanyahu appellandolo “Bibi” gli enfatizza il difficile piano: “Tu vuoi questo accordo che normalizzerebbe le relazioni tra Israele e Arabia Saudita. Lo voglio anch’io. Ma per ottenerlo, io dovrò fare qualcosa di veramente difficile: stringere un patto di mutua difesa con Riad e forse accettare una sorta di programma nucleare civile per il Regno sotto stretto controllo. Il leader saudita, il principe ereditario Mohammed bin Salman, dovrà fare qualcosa di veramente difficile: normalizzare le relazioni tra la sede dei due luoghi più santi dell’Islam, La Mecca e Medina, con lo Stato ebraico. E ora dovrai fare anche tu qualcosa di difficile”.

I problemi per “Bibi” non sono solo esterni ma anche e soprattutto all’interno dove l’attuale coalizione di governo, scrive Il Giornale, sostiene l’annessione della Cisgiordania a Israele. Al riguardo Biden ha detto: “Ora, Bibi, come tuo caro, vecchio e buon amico non mi permetterei mai di chiederti di fare esplodere la tua folle coalizione accettando condizioni che i suprematisti ebraici di estrema destra del tuo governo non accetterebbero, fare questo sarebbe interferire nei tuoi affari interni. Ti dico solo che hai dei compiti da fare, mio caro vecchio, buon amico, e devi consegnarli nelle prossime settimane”.

Netanyahu ha confermato, pertanto, la validità degli accordi di Abramo che riguardano una dichiarazione congiunta tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, raggiunta il 13 agosto 2020. Ai palestinesi Netanyahu ha però avvertito che per favorire il nuovo corso non dovranno esseri posti veti a nuovi trattati di pace con altri stati arabi.

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