Colpiti sistemi di difesa aerea S-300/400 in territorio russo. Utilizzati gli Himars americani

di Redazione

Le forze di Kiev, secondo alcune informazioni non ufficiali, avrebbero attaccato postazioni militari in Russia (area di Belgorod) impiegando missili americani. Giorni fa Kiev aveva ricevuto l’autorizzazione ufficiale di Washington.

Il canale Telegram russo Dva Majora afferma che missili Himars americani hanno colpito una postazione di difesa aerea dotata di sistemi S-300 e S-400. La stessa fonte ha aggiunto che non ci sono vittime tra i soldati russi. Il canale ha postato fotografie di mezzi militari in fiamme e colonne di fumo. Un altro canale russo, Astra, ha scritto che l’attacco ha danneggiato una base militare e un deposito di armi pesanti nel distretto di Korochanskiy, sempre nella regione di Belgorod. Le notizie non sono stata però ancora confermate sia da Mosca che da Kiev.

Il vice ministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov, ha lanciato un monito agli Stati Uniti riguardo a “errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali”, denunciando l’atteggiamento “irresponsabile” degli americani.

“Gli USA hanno dato carta bianca a Kiev” e “non stanno facendo nulla per fermare le azioni provocatorie dei loro alleati”, ha dichiarato il vice ministro, avvertendo che “ci sarà un prezzo da pagare” per gli Stati Uniti.

Gli USA hanno chiarito che i missili forniti a Kiev possono essere usati per colpire il territorio russo solo per contrastare l’avanzata delle truppe di Mosca nella regione di Kharkiv. Tuttavia, la Russia teme che possano essere utilizzati per bombardare il suo sistema di difesa strategico, dopo recenti attacchi ucraini a due radar con droni. Fonti del governo americano, citate dal Washington Post, hanno espresso preoccupazione per questi attacchi, temendo che Mosca li percepisca come minacce alle proprie “capacità di deterrenza strategica”, con il rischio di compromettere la fiducia reciproca tra USA e Russia sulle armi nucleari. Analisti hanno sottolineato che uno dei radar presi di mira, nella regione di Orenburg, si trova molto lontano dall’Ucraina e serve anche a prevenire minacce dalla Cina.

Per quanto riguarda il vertice di pace in Svizzera la Cina ha respinto le accuse del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di “sabotare il vertice di pace” previsto a Lucerna il 15 e 16 giugno, esercitando pressioni su altri Paesi perché non vi partecipino. “L’uso della forza politica non è nello stile della diplomazia cinese”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning.

Zelensky, da Singapore, una tappa del suo tour in Estremo Oriente per raccogliere consensi alla conferenza, ha confermato che parteciperà al vertice del G7 in Italia, di persona o online. La Casa Bianca ha ufficializzato l’assenza di Biden in Svizzera, ma invierà una delegazione guidata dalla vicepresidente Kamala Harris e dal consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan.

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