Coronavirus: Questionari per tutti i viaggiatori, mentre Salvini non risponde ai messaggi di Conte

Il picco è aumentato all’improvviso siamo sorpresi ma non impreparati. Polemiche sui controlli? Forse c’è stata qualche falla, ma soltanto nei primi giorni“, così il premier Giuseppe Conte, ieri intervistato da Mara Venier in diretta su Rai Uno.

Non siamo impreparati, la mia sorpresa è dovuta al fatto che c’è stato un picco da un giorno all’altro. Abbiamo sempre lavorato in vista di una potenziale diffusione, non improvvisiamo nulla e abbiamo dei piani. Non c’è motivo per non pensare a un costante rifornimento alimentare”, aggiunge Conte, ammettendo che forse nei primi giorni c’è stata qualche falla, ma abbiamo anche i confini terrestri, impossibile controllarli tutti. “Questa è un’emergenza nazionale, I piani possono avere efficacia in piccoli centri, ma non possiamo applicarli a Milano per esempio“.

In Italia ci sono più diagnosi che altrove perché siamo stati gli unici a fare controlli di massa con i tamponi. Ed è ovvio che più ne fai più hai possibilità di trovare nuovi casi“.

A confermare la tesi la virologa italiana della University of Florida Ilaria Capua: “L’Italia sta vivendo una situazione più critica perché sta cercando i casi più attivamente di altri”.

Secondo i dati forniti dal governo, in Francia sono stati effettuati circa 400 tamponi, in Italia oltre 4mila. Mille solo nell’ospedale di Schiavonia, struttura al centro del focolaio veneto. Per fortuna tutti negativi, secondo la prefettura di Padova. Una misura quella dei tamponi di massa che potrebbe essere seguita anche da altri Paesi dell’Ue. Il sospetto è che negli altri Paesi comunitari il virus si stia diffondendo  in maniera subdola e che prima o poi esploderà aumentando a dismisura i casi di contagio. Molte le critiche sollevate da giornalisti e dall’opposizione, Salvini in testa, sul fatto che il Governo abbia bloccato il traffico aereo da e per la Cina senza interrompere i collegamenti con gli altri scali intermedi. E’ possibile, infatti, che il tanto ricercato paziente “0”, sia arrivato in Italia tramite scali intermedi in Europa.  Conte sul fatto di blindare ilPaese, per il momento, continua a ribadire di considerare «draconiana» la sospensione del Trattato di Schengen. Lo propongono, con forza,  le opposizioni, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che chiedono anche di dare alla Camera assoluta precedenza al decreto sul coronavirus che prevede un primo stanziamento di 20 milioni di euro che ieri è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quindi è già in vigore.

Conte ha sentito al telefono Silvio Berlusconi. Non è escluso che il governo faccia propria l’idea di Fi, spinta a Bruxelles da Antonio Tajani, di rendere obbligatorio un questionario sugli ultimi spostamenti di tutti i viaggiatori in entrata. In nome della distensione politica il premier ha garantito che ci sarà un incontro con tutti i capigruppo e ha provato a contattare anche Matteo Salvini: “Ma non mi ha risposto, su nessuno dei numeri che io ho a disposizione”.

La situazione del Virus in Italia

Nel frattempo i morti salgono a 4 con  più di 150 casi di contagi: 116 casi di contagio in Lombardia (compresi i 2 decessi), con tre positivi a Milano — uno dei quali è un dermatologo del Policlinico curato al Sacco — ma c’è apprensione per un dipendente della sede Unicredit, sottoposto ad analisi nello stesso nosocomio, dove sono in corso esami su 36 persone —, 49 a Lodi e provincia,  14 a Cremona, sei a Pavia, tre a Bergamo, uno a Sondrio e uno a Monza. Nell’elenco sono compresi anche i tre contagiati, appartenenti allo stesso nucleo familiare, riportati in ambulanza in Lombardia da una vacanza in Trentino. C’è preoccupazione anche se l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento ha cominciato una serie di indagini per ricostruire gli spostamenti della famiglia: non avrebbe avuto molti contatti e avrebbe trascorso gran parte del soggiorno in un appartamento in affitto. Venticinque poi I casi in Veneto (incluso un decesso), con i 19 infettati a Vo’ Euganeo, 3 a Dolo, 3 a Venezia, uno dei quali a Mira. Nove in Emilia Romagna, tutti ricoverati a Piacenza, e 3 in Piemonte, a Torino, mentre i test su tre cinesi di Cuneo sono risultati negativi. Da questi numeri sono esclusi i pazienti in cura allo Spallanzani di Roma, la coppia di turisti cinesi – lui guarito ma in osservazione, e la moglie sempre in terapia intensiva in miglioramento – e il ricercatore emiliano tornato da Wuhan, anche lui sano e dimesso. Dallo Spallanzani si attendono i risultati su 23 persone, fra queste una coppia di giovani di Nettuno, tornata dalla Lombardia.

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