Giuseppe Conte: “Ora è il momento della verità. Con le consultazioni, al Quirinale, ci sarà finalmente un chiarimento, verrà fuori tutto, verrà fuori se davvero come dicono da Iv non ci sono problemi sui nomi”.

(di Massimiliano D’Elia) Hanno fatto il “pacco” a Giuseppe Conte. Dimettiti noi ti appoggiamo per un Conte ter, le parole rassicuranti del Pd, M5S e Leu. Ma come consuetudine politica le parole date valgono nel momento in cui vengono dette, dopo un’ora non valgono già più. Insomma hanno costretto il premier all’angolo del ring e prima di sferrare il colpo fatale, il consiglio: dimettiti che è meglio, così evitiamo il suicidio in Senato in occasione della lettura della relazione annuale sulla giustizia. Giuseppe Conte non ha battuto ciglio, sull’orlo del precipizio, non ha intravisto altra soluzione che dimettersi e lasciare il “pallino” al Presidente della Repubblica che, di contro, rassicurazioni non le ha date, anzi pretende sicurezza sui numeri nel Parlamento e maggioranza stabile.

Dopo le dimissioni inizierà il valzer delle consultazioni, chi riuscirà a convincere il Presidente di avere in tasca una maggioranza affidabile alla Camera e al Senato otterrà l’incarico di formare un nuovo governo. La parola d’ordine è quella di fare in fretta. Tornando a Conte, l’avvocato pugliese spera con questa mossa di far palesare i cosiddetti “responsabili” che ad oggi sono rimasti nell’ombra, ancora non credono nel progetto di un Conte ter. A parole assicurano tutti il loro sostegno, ma per convincere Mattarella dovrà formarsi un gruppo che dovrà interloquire con il premier dimissionario e partecipare alle consultazioni con il Colle per entrare in maggioranza.

Le nuove “amazzoni” Renata Polverini alla Camera e Mariarosaria Rossi al Senato lavorano giorno e notte per saggiare le eventuali adesioni provenienti da Forza Italia, da Cambiamo!, e dall’Udc. I risultati, rivelano le indiscrezioni, sono molto deludenti.

Le voci si rincorrono tra i corridoi dei palazzi del potere, una fra tutte la mossa a tenaglia di Renzi: chiedere a Luigi Di Maio di formare un nuovo governo. Una proposta esplosiva quella di Renzi che manderebbe per aria il patto Pd-M5S che oggi è legato solo dalla presenza di una figura di equilibrio come Giuseppe Conte.

Di Maio ha così chiosato: “È una trappola orchestrata per colpirmi. Non sento Renzi da non so quanto tempo“.

La proposta di Gianni Letta di dare una mano all’attuale maggioranza non ha fatto breccia nel Cavaliere anche se Pd e alcuni forzasti invocano disperati appelli all’unità nazionale. Se Forza Italia dovesse appoggiare un Conte Ter, il Movimento imploderebbe, immaginate Di Battista affianco a Berlusconi e Zingaretti? Sarebbe la morte politica per i grillini, alle prossime elezioni perderebbero anche quel risicato 15 per cento di consensi.

Nel frattempo Salvini però ha lasciato capire che la Lega potrebbe appoggiare un eventuale nuovo governo con alla guida una personalità al di fuori del contesto partitico.

Hanno fatto il “pacco” a Giuseppe Conte

| EVIDENZA 2, ITALIA |