Russia, al via le esercitazioni nucleari con armamento non strategico

di Aniello Fasano

La Russia ha iniziato la prima fase delle esercitazioni con armi nucleari “non strategiche” diffondendo anche alcune immagini. In questa fase “il personale delle formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale si sta addestrando al combattimento per ottenere munizioni speciali per il sistema missilistico operativo e tattico Iskander e l’aviazione russa si sta addestrando con l’equipaggiamento di unità speciali da combattimento, compresi i missili ipersonici Kinzhal”, ha aggiunto il ministero.

“Le esercitazioni hanno lo scopo di mantenere la prontezza del personale per l’uso in combattimento di armi nucleari non strategiche per rispondere e per garantire l’integrità territoriale e la sovranità dello Stato russo in risposta a dichiarazioni provocatorie e le minacce di singoli funzionari occidentali contro la Federazione Russa”, ha spiegato il Ministero della Difesa.

Nel distretto militare meridionale della Russia, che si estende dal Caucaso ai territori occupati dell’Ucraina, compresa la Crimea, il personale del ministero della Difesa russo ha iniziato a esercitarsi a caricare i propri missili ipersonici con testate nucleari e a lanciarli contro il nemico. Il Cremlino ha ordinato queste manovre per dimostrare la sua possibile risposta alle presunte “minacce e provocazioni da parte dell’Occidente”. Le esercitazioni delle forze nucleari russe includono razzi Iskander a corto raggio e missili ipersonici Kinzhal, in grado di colpire a più di 2.000 chilometri di distanza e 10 volte la velocità del suono. Nelle manovre sono coinvolte forze di terra, aeree e navali. Le armi nucleari tattiche o da campo di battaglia sono progettate per distruggere aree delle dimensioni di un grande stadio.

L’esercitazione si svolgerà in tre fasi, ha fatto sapere Mosca, la prima prevede l’addestramento pratico sulla preparazione e l’uso di armi nucleari non strategiche. Seguiranno la seconda, a cui si unirà anche l’esercito bielorusso, proprio perché molte delle armi nucleari non strategiche russe sono schierate sul territorio della Bielorussia e poi una terza, su cui si sa poco. 

Nonostante la Russia abbia già effettuato esercitazioni simili in passato, queste sono insolite perché sono accompagnate da una retorica che secondo alcuni analisti è un tentativo di intimidire l’Occidente affinché rinunci al suo sostegno all’Ucraina. 

Le armi nucleari non strategiche russe rappresentano la seconda linea delle armi di distruzione di massa del Cremlino. Sebbene la dottrina ufficiale sottolinei che Mosca utilizzerebbe le sue armi atomiche solo se fosse messa in pericolo l’esistenza dello Stato, Putin e il suo alto comando hanno preso in considerazione fin dai primi anni 2000 quella che gli esperti chiamano “escalation per de-escalation”: sferrare un primo colpo con una piccola bomba nucleare per intimidire il rivale e indurlo a cedere nei negoziati di pace.

Il presidente Putin aveva incaricato lo Stato maggiore di organizzare queste esercitazioni già a inizio maggio, per contrastare la tensione provocata dall’inserimento del leader ucraino Zelensky nell’elenco dei ricercati del Cremlino e dalla proposta del presidente francese Macron di inviare soldati della Nato in Ucraina. Nel frattempo le forze russe sembrano in vantaggio sulle truppe di Kiev. Gli ucraini lamentano la scarsità di uomini e mezzi. Ciò non permette il mantenimento delle posizioni difensive facendo guadagnare terreno al nemico nell’ambito di un’avanzata lenta ma costante.

Missile Isklander

L’Iskander è un missile balistico a corto raggio con sistema di guida Gps, successore dell’SS-23 Spider ‘Oka’, radiato a seguito del Trattato INF che è stato sospeso unitaleramente dalla Russia a seguito della guerra con l’Ucraina. E’ considerato il missile più avanzato del suo genere.

Il sistema missilistico Iskander–M, prodotto dalla Kolomna KBM, come riporta Difesa Online, è stato ufficialmente adottato dall’esercito russo nel 2006. La versione interna o ‘M’ ha una gittata massima dichiarata di 480 km (in fase di test la possibilità di estendere il raggio ben oltre i 500 km) con una CEP o probabilità di errore circolare di 10 metri. L’Iskander è stato progettato per eludere i più avanzati sistemi di difesa aerea, compreso lo scudo spaziale americano. Capace di una velocità massima di 7mila km/h, l’Iskander nella fase terminale del volo si affida ad una guida optoelettronica, compiendo brusche manovre per eludere le difese aeree e rilasciando esche per ingannare i radar nemici. Secondo lo Stato Maggiore russo, il missile è immune alle contromisure elettroniche occidentali ed è ritenuto in grado di sfuggire ai missili terra-aria della contraerea di tutti i paesi della NATO.

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