Usa-Cina e il pallone della discordia

Un pallone aerostatico cinese sui cieli del Montana. In allarme i comandi militari americani che hanno segnalato lo spiecevole intruso nello spazio aereo. La Cina è corsa subito al riparo riferendo che si trattava di un normale velivolo civile per studi metereologici, sfuggito al controllo.

Il Pentagono voleva distruggerlo ma il timore della caduta dei detriti ha fatto desistere i militari. Nel frattempo il segretario di Stato Blinken ha annullato la visita programmata per oggi nella Repubblica popolare. Il motivo della visita era pacifico: incontrare il presidente Xi per iniziare un percorso di distensione e trovare soluzioni per il conflitto in Ucraina, nel Mar Cinese Meridionale e nella contesa Isola di Taiwan. Lapidario il messaggio americano affidato al Dipertimento di Stato: “la visita a Pechino si terrà quando le condizioni lo permetteranno”.

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Giovedì sera lo strano velivolo sorvolava ad alta quota una zona americana dove sono custoditi 150 silos di missili balistici intercontinentali.

Il capo dello Joint Staff (equivalente del nostro Capo di Smd), generale Milley aveva riferito al presidente Biden a al segretario di Stato Blinken che le forze di difesa avrebbero potuto abbattere immediatamente l’intruso. Il timore che i detriti avrebbero potuto impattare a terra e coplire zone abitate ha fatto desistere i militari che hanno solo seguito, passo passo, la rotta del pallone.

Nel pomeriggio il ministero degli Esteri di Pechino ha ammesso pubblicamente che il velivolo ad aria era cinese, precisando che era civile ed usato per scopi di ricerca meteorologica.

I venti, sostengono i cinesi, lo avrebbero spinto fuori rotta, e con le sue limitate capacità direzionali non aveva potuto evitare di sconfinare proprio sullo spazio aereo americano, per cause di forza maggiore.

Blinken senza esitare ha annullato il viaggio perchè, a dire degli esperti, un pallone aerostatico può sembrare uno strumento di spionaggio rudimentale, ma Pechino li ha usati già sul Tibet e Taiwan.

Usa-Cina e il pallone della discordia

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