Visita lampo dei Servizi italiani in Libia mentre Haftar conquista il Fezzan

Media vicini al generale Kalifa Haftar hanno riferito di una  visita a sorpresa del vicedirettore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna italiana (Aise), Giovanni Caravelli, avvenuta a Tripoli,  in questi giorni particolarmente caldi.

Secondo fonti dei servizi segreti libici, Caravelli è giunto nella capitale della Libia con una delegazione definita “di alto livello” dell’intelligence italiana a bordo di un aereo speciale (velivolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – CAI di Ciampino) per una visita non annunciata e  su invito del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico.

Il funzionario italiano, sempre secondo “Ewan Libya”, ha tenuto incontri con i membri del Consiglio presidenziale, tra cui il premier Fayez al Sarraj.

La fonte sostiene di non sapere la natura di questa visita, anche se “Ewan Libya” sottolinea che avviene in un momento di forte crisi nel sud della Libia e “di deterioramento dei rapporti tra Italia e Francia”. Lo riporta l’agenzia di italiana “Nova”.

La situazione sul terreno ha subito importanti sviluppi da quando il generale Kalifa Haftar ha intensificato le azioni militari nel sud della Libia, nell’area del Fezzan.

Proprio ieri gli uomini di Haftar hanno preso il campo petrolifero di Sharara, il più importante della Libia, situato nel Fezzan.  Un giacimento strategico sotto il controllo estrattivo della compagnia spagnola.

La zona del giacimento era controllata dalla 30sima Brigata agli ordini del governo di accordo nazionale. La Brigata non ha opposto alcuna resistenza, consegnando l’area ai fedelissimi di Haftar. Secondo quanto ha riferito  Ali Sharif, una fonte della zona, “l’ingresso delle forze di Haftar e il loro controllo di Sharara è stato possibile dopo un accordo con le tribù tuareg e tebu di Ubari”.

Secondo la testata “The Libyan Observer”, il giacimento di Sharara è stato occupato da un gruppo armato della tribù tuareg affiliato alle forze guidate dal generale Haftar, dopo il ritiro delle forze fedeli al Consiglio presidenziale di Tripoli guidate dal generale Kuna. Fonti militari hanno spiegato che la milizia in questione si chiama Aghlas e comanda la 173ma Brigata. Secondo “The Libyan Observer”, la forza governativa si sarebbe ritirata nel vicino campo petrolifero di El Feel (Elephant), gestito da una joint-venture tra Eni e National Oil Corporation (Noc), la compagnia petrolifera libica.

Nelle stesse ore i caccia dell’aviazione libica fedele al generale Khalifa Haftar hanno intensificato i  raid aerei su gruppi di ribelli ciadiani presenti nel sud della Libia, in particolare nella zona di Murzuq. Azioni militari miranti, secondo il portavoce del generale Haftar, tese a garantire  la sicurezza della la zona dalla minaccia di gruppi armati ribelli ciadiani e jihadisti.

 

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