Zelensky esulta su twitter per il Samp/T italo-francese. Peccato che ne abbiamo pochi e servono alla nostra difesa aerea

(di Francesco Matera) Giorgia Meloni non si è mai nascosta, ha da sempre sostenuto la causa ucraina contro l’invasione russa. L’Italia d’accordo con la Nato e gli americani ha inviato armi ed aiuti al popolo ucraino sollevando in più di un’occasione la reazione di Mosca. Il Governo Meloni ha continuato, quindi, nel solco del governo Draghi ispirato ad un allineamento totale all’atlantismo. Fino ad oggi sono stati emanati ben 6 decreti per gli aiuti all’Ucraina, il prossimo sarà in discussione agli inizi di gennaio 2023.

Ieri la notizia. Sul suo account twitter Zelensky ha scritto: “Meloni mi ha informato che si sta valutando la questione della fornitura di sistemi di difesa aerea a protezione dei cieli ucraini.

Palazzo Chigi in serata ha specificato che il premier italiano “ha rinnovato a Zelensky, nel loro cordiale colloquio, il pieno sostegno del governo italiano a Kiev in ambito politico, militare, economico e umanitario, nel ripristino delle infrastrutture energetiche e nella futura ricostruzione dell’Ucraina e ribadendo il massimo impegno dell’Italia per ogni azione utile per arrivare ad una pace giusta per la Nazione ucraina“. Di sistemi di difesa aerea non se ne parla.

Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni raccontate da Corsera si starebbe vagliando l’ipotesi di fornire a Zelensky il sistema Samp/T di difesa aerea e antimissilistica – programma sviluppato dal 2000 da Italia e Francia. Altro indizio sarebbe il viaggio in Francia del nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto, per saggiare la disponibilità dei transalpini ad una consegna congiunta. Il Samp/T è un sosfisticato sistema missilistico terra-aria molto costoso di cui Italia e Francia ne posseggono poche unità (6 in Italia e 10 in Francia). Non possiamo sguarnire, pertanto, la nostra difesa aerea e la decisione dell’invio sarà molto discussa alle alte sfere dei nostri Stati Maggiori.

Al netto del sistema Samp/T il Parlamento italiano hanno comunque dato luce verde all’invio di armi all’Ucraina fino alla fine del 2023.

Meloni nel corso della telefonata nel rappresentare di voler volare a Kiev quanto prima ha invitato Zelensky in Italia. I leader ucraino auspica però, entro fine febbraio, un incontro all’Onu con il segretario generale António Guterres per convincerlo a mediare con Putin per raggiungere una pace con condizioni accettabili. Condizioni che Putin, invece, vuole imporre solo nel verso a lui gradito, in difetto la guerra continuerà ad oltranza.

Zelensky esulta su twitter per il Samp/T italo-francese. Peccato che ne abbiamo pochi e servono alla nostra difesa aerea